La campagna, che vede come testimonial l’oncologo di Piacenza Luigi Cavanna, ha già avuto importanti adesioni dal mondo sanitario, associativo e politico
Una nuova prestigiosa adesione per la campagna lanciata dalla Fondazione Gorbachev a sostegno della candidatura al Premio Nobel per la Pace del corpo sanitario italiano.
Ad aggiungersi all’elenco anche le Acli che, con una risoluzione, si impegnano a sostenere la candidatura per attribuire il Nobel per la Pace al Corpo Sanitario Italiano, «simbolo eroico della resistenza alla pandemia che sta colpendo l’intero Paese». La campagna, che vede come testimonial l’oncologo di Piacenza Luigi Cavanna, ha già avuto adesione da importanti realtà del mondo sanitario come l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, da associazioni come gli Alpini e da molti esponenti del mondo politico.
Nella risoluzione Acli si legge che «medici, infermieri, farmacisti, psicologi, fisioterapisti, biologi, tecnici, operatori civili e militari tutti, hanno affrontato in prima linea l’emergenza e con coraggio e abnegazione hanno costituito uno straordinario esempio per tutti i cittadini italiani, oltre che, più in generale, fonte di ispirazione per gli altri Paesi del Mondo» e che «il Corpo Sanitario Nazionale ha fornito piena attuazione all’art. 32 della Costituzione, che tutela la salute “come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività”, dando altresì significato al riconoscimento e alla garanzia (da parte della Repubblica) dei diritti inviolabili di ogni individuo e all’adempimento dei doveri di solidarietà sociale posti dall’art. 2 della Carta costituzionale».