L’Agenas pubblica l’aggiornamento del documento elaborato dal gruppo di lavoro coordinato dal professor Matteo Bassetti
I “Criteri di appropriatezza per i setting assistenziali di gestione ospedaliera dei pazienti affetti da Covid-19” sono stati aggiornati. Il documento è stato pubblicato dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) in seguito all’attività svolta dal gruppo di lavoro istituito nei mesi scorsi e coordinato dal professor Matteo Bassetti.
I Criteri di Appropriatezza esposti nel documento di consenso «non acquisiscono in nulla la valenza giuridica di Linee Guida o di Buone Pratiche Clinico Assistenziali ex art. 5 della Legge 24/2017 – si legge – costituendo piuttosto l’espressione di un consenso tra clinici e accademici impegnati nella gestione ospedaliera dei pazienti affetti da Covid-19». L’obiettivo è identificare delle caratteristiche cliniche utili a supportare sia i professionisti sanitari nella definizione del setting assistenziale appropriato in ambito ospedaliero che le Regioni e le Province Autonome nella programmazione dei servizi sanitari.
Gli elementi da prendere in considerazione sono relativi alla malattia da Sars-Cov-2, che devono essere integrati con la valutazione delle comorbidità e dei fattori di rischio. Tra questi, da considerare con attenzione nella valutazione di un eventuale ricovero:
I pazienti affetti da Covid-19 in forma lieve e moderata dovrebbero essere preferibilmente destinati a setting di presa in carico di primo livello: domicilio, alberghi assistiti (Covid Hotel), RSA, lungodegenze, strutture intermedie tra cui gli ospedali di comunità. I cittadini dovrebbero disporre di strumenti di misura della saturazione dell’ossigeno digitali e marchiati CE.
Il clinico può valutare il ricovero per il paziente che presenti al domicilio o in altro setting non ospedaliero oppure al Pronto Soccorso, una o più tra le seguenti caratteristiche cliniche:
Il reparto di degenza semi-intensiva respiratoria consente di monitorare il paziente in modo adeguato e di eseguire in regime di sicurezza un sistema di supporto respiratorio. In terapia intensiva, il paziente potrà essere sottoposto a tutte le metodiche ventilatorie anche invasive.
Il documento Agenas stabilisce la consegna della relazione di dimissione al paziente e l’invio della stessa anche ai MMG, alle Unità Speciali di Continuità Assistenziale (USCA), ad eventuali unità di assistenza presenti sul territorio e al Dipartimento di Prevenzione. La relazione deve contenere l’indicazione a controlli emato-chimici e radiologici se necessari e la data di esecuzione del tampone post dimissione (da eseguirsi dopo almeno 10 giorni dalla comparsa dei sintomi, di cui gli ultimi 3 giorni senza sintomatologia). In caso di persistenza di positività del tampone, indicare il rispetto della misura di isolamento. Il paziente potrà interrompere l’isolamento se asintomatico da una settimana e trascorsi 21 giorni dalla comparsa dei sintomi.
I criteri per la dimissione dai reparti di terapia intensiva e semi-intensiva respiratoria sono legati al miglioramento del quadro respiratorio, all’assenza di altre insufficienze d’organo instabili e di uno stretto monitoraggio, oppure alla desistenza delle cure.
In dimissione dai reparti di terapia intensiva, semi-intensiva e a media intensità di cura è importante valutare le conseguenze disabilitanti per i pazienti allo scopo di individuare tempestivamente il possibile fabbisogno riabilitativo e i setting dedicati.
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