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Come sentirsi realmente in vacanza, rilassarsi e staccare del tutto la spina? I consigli della psicologa per godersi le meritate ferie
Estate è sinonimo di vacanza. Ma per sfruttare al meglio le ferie e i benefici di un lungo periodo di riposo, è importante “sentirsi davvero in vacanza” ricercando il relax e la serenità. La dottoressa Stefania Tempesta, dell’Ordine degli psicologi del Lazio, spiega a Sanità Informazione come ritrovare il benessere.
«L’attesa delle agognate vacanze produce spesso l’ansia di doversi rilassare a tutti i costi; inevitabile che questo atteggiamento ci incunei in un tunnel di pensieri e preoccupazioni su dove e come passeremo il nostro tempo, finalmente liberi da ogni impegno. E’ bene ricordare – sostiene la dottoressa – che proiettare la mente su un obiettivo da raggiungere ad ogni costo può costarci un notevole dispendio di energia, nonché produrre molte aspettative che potrebbero essere disattese; abbiamo a disposizione un tempo presente in cui mente e corpo possono fornirci tutte le informazioni che ci saranno utili».
Innanzitutto, «la vacanza può iniziare nel momento in cui decidiamo di programmarla – aggiunge la psicologa – stabiliamo di ritagliarci un piccolo spazio quotidiano per alcuni giorni, consentendoci di valutare i nostri bisogni, lasciando da parte il dovere e sintonizzandoci con il piacere». Ecco come fare:
Per capire qual è il luogo in cui vorremmo trascorrere i nostri giorni di vacanza e relax – che in ognuno di noi assume significati diversi – la dottoressa Tempesta suggerisce di ascoltare i nostri reali bisogni: «Abbiamo voglia di affrontare un lungo viaggio, oppure preferiremmo percorrere un tragitto abbastanza breve per raggiungere la nostra meta?. Sentiamo la necessità di una spiaggia assolata per restare sdraiati di fronte al mare, oppure le nostre gambe non chiedono altro che sgranchirsi facendo passeggiate in montagna? Desideriamo il silenzio o sentiamo il bisogno di entrare in relazione con altre persone con cui fare amicizia e magari anche un po’ di baldoria?».
«Organizzare un viaggio – evidenzia la psicologa – anche all’ultimo minuto, può rappresentare un toccasana per interrompere la routine quotidiana, fatta di azioni ripetitive che compiamo sotto l’egida del pilota automatico. Abbiamo compiti e responsabilità, ma anche bisogno di ricostituire le energie mentali e fisiche che spendiamo nell’assolvere ai nostri doveri. La conoscenza di culture diverse – prosegue – stimola la curiosità e arricchisce la mente di nuove idee, prospettive, pensieri e genera la disponibilità ad acquisire nuove conoscenze e una ulteriore apertura alla comprensione della diversità. Viaggiare significa esplorare territori geografici, entrare in relazione con persone che vivono secondo usi e costumi a noi sconosciuti, entrare in relazione con gli altri imparando modalità di espressione e lingue che non comprendiamo, ed infine mangiare cibi e assaporare piatti locali di cui possiamo apprezzare il gusto».
Organizzare un viaggio o anche semplicemente un’escursione fuori porta è anche «un’ottima occasione per ricostituire l’unione familiare. Godere il piacere di riunirsi, confrontarsi, decidere insieme la meta di una vacanza aiuta a ravvivare il rapporto tra genitori e figli, che gli impegni quotidiani rendono spesso sfuggente e superficiale. Partire insieme alla scoperta di posti nuovi produce scambio e confronto, gioia e divertimento e porta freschezza nelle relazioni tra i membri della famiglia».
La vacanza si avvicina: il consiglio è rallentare gradualmente i ritmi lavorativi, così da non rendere il passaggio dalla corsa allo stop troppo repentino. Ecco un piccolo promemoria:
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