Lavoro e Professioni 2 Luglio 2021 15:19

Medici legali chiedono al Ministero del Lavoro equo compenso e minimi salariali

Il segretario nazionale di SISMLA: «Categoria e dignità professionali a rischio per oltre 2000 medici legali. Tariffe irrisorie mettono a rischio la qualità dei servizi»

di Federica Bosco
Medici legali chiedono al Ministero del Lavoro equo compenso e minimi salariali

Medici legali sul piede di guerra per compensi irrisori, clausole vessatorie, svilimento dell’attività professionale. A chiedere al governo di essere ascoltati è il SISMLA, sindacato italiano specialisti di medicina legale e delle assicurazioni che nelle parole del suo segretario nazionale Enrico Pedoja evidenzia una situazione non più sostenibile: «Siamo medici a partita Iva e come tali dovremmo essere equiparati ai professionisti che hanno diritto ad un equo compenso – dichiara il segretario -. Dalla legge Bersani gli onorari sono stati aboliti e oggi in media per una consulenza i professionisti percepiscono 25 euro lordi, che arrivano a 50, 55 euro quando si tratta di grandi compagnie. Cifre che comprendono non solo la visita, ma la stesura della relazione del danno riscontrato e la gestione amministrativa della consulenza che prevede la convocazione del periziato, una certa disponibilità oraria e la risposta telematica allo stesso».

2000 medici legali senza tutele

Uno svilimento per la categoria che chiede oggi di individuare un salario minimo per attività continuativa a partita Iva e l’inclusione dei propri associati tra i professionisti che possono esigere l’equo compenso, ma anche di vedere riconosciuta la propria professionalità in particolare nel campo delle assicurazioni private.

«Ormai il professionista non ha più potere decisionale – riprende il segretario SISMLA -, le compagnie assicurative decidono unilateralmente compensi, incarichi, impongono l’esclusività, ma non offrono garanzie».

Sono oltre 2000 i medici legali che chiedono di essere ascoltati e di vedere regolamentata la propria attività per la tutela della professione. «Noi riteniamo di essere soggetti per i quali è prevista l’applicazione dell’equo compenso – aggiunge Pedoja – e poter entrare poi nella definizione di orari minimi per questa specifica attività medica».

Sul tavolo del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Andrea Orlando sono arrivate le richieste del SISMLA in tema di equo compenso e minimi salariali per professionisti a partita Iva per attività continuativa non occasionale. «Attraverso un’indagine fatta con il sindacato e comunicata anche alla FNOMCeO abbiamo individuato i minimi che dovrebbero essere di almeno 110 euro lordi a prestazione. Se l’istanza non fosse accettata si potrebbero aprire scenari preoccupanti con conseguenze negative sulla qualità delle perizie a scapito dei cittadini», conclude Pedoja.

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

Articoli correlati
La medicina legale con Anelli. Palermo (Comlas): «Formazione continua indispensabile, non si finisce mai di studiare»
Vincenza Palermo (Presidente Comlas), Alessandro Dell’Erba (Presidente Famli) e Raffaele Migliorini (Medico legale Inps) concordano con il Presidente Fnomceo sulla importanza dell’aggiornamento professionale nell’ambito della medicina legale e della responsabilità sanitaria
Problematiche della medicina legale in Sapienza. Frati e Fineschi sulla formazione che apre nuove frontiere
Come la medicina legale ha affrontato la pandemia e i dilemmi di contenzioso ad essa connessi? Di questo e molto altro si è discusso in un'occasione di confronto in Sapienza al Convegno “Problematiche attuali della medicina legale: contenzioso, assicurazione e autoritenzione"
Equo compenso, Di Martino (AMOlp): «Ristabilire tariffario minimo per prestazioni sanitarie libero professionali»
L’Associazione Medici e Odontoiatri liberi professionisti interviene sul disegno di legge in tema di “disposizioni in materia di equo compenso delle prestazioni professionali”, il presidente: «Evitare l’eccessiva corsa al ribasso dei compensi professionali per non compromettere la qualità della prestazioni»
Responsabilità sanitaria, SISMLA al Ministro Cartabia: «Rivedere ADR o occasione persa»
Il segretario nazionale Enrico Pedoja scrive al Ministro della Giustizia affinché vengano riviste le procedure di risoluzione alternative inserendo l’Alternative Dispute Risolution che ridurrebbe costi e tempi di conciliazione
Assistenza ospedaliera, medici legali “dimenticati”. SISMLA non ci sta e scrive al Ministro Speranza
Pedoja (segretario SISMLA): «La revisione del decreto 70 del 2015 in merito alla definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici degli ospedali proposta dal Ministero della Salute non tiene conto del ruolo dell’area medico legale»
di Federica Bosco
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Prevenzione

Influenza, Lopalco (epidemiologo): “Picco atteso tra la fine di dicembre e l’inizio del nuovo anno. Vaccinarsi subito”

L'epidemiologo a Sanità Informazione: "Vaccinarsi contro influenza e Covid-19 nella stessa seduta: non ci sono controindicazioni, solo vantaggi"
Advocacy e Associazioni

Percorso Regolatorio farmaci Aifa: i pazienti devono partecipare ai processi decisionali. Presentato il progetto InPags

Attraverso il progetto InPags, coordinato da Rarelab, discussi 5 dei possibili punti da sviluppare per definire criteri e modalità. Obiettivo colmare il gap tra Italia e altri Paesi europei in ...
Advocacy e Associazioni

Disability Card: “Una nuova frontiera europea per i diritti delle persone con disabilità”. A che punto siamo

La Disability Card e l'European Parking Card sono strumenti che mirano a facilitare l'accesso ai servizi e a uniformare i diritti in tutta Europa. L'intervista all'avvocato Giovanni Paolo Sperti, seg...