Tanti ragazzi seduti davanti alla statua della Minerva, secondo regolare distanziamento, che ascoltano il giuramento di Ippocrate pronti a lanciare il loro tocco. Sono i laureati in Medicina, Odontoiatria, Farmacia e Psicologia degli ultimi due anni che finalmente celebrano oltre il computer i loro traguardi
Tocchi neri con il ricamo “Sapienza” bene in vista, sedie rigorosamente distanziate con targhe bianche che recitano tanti nomi. Nomi di studentesse e studenti delle facoltà di Medicina e Chirurgia, Odontoiatria e Protesi dentaria, Farmacia e Psicologia dell’università di Roma “La Sapienza”. È il Graduation Day organizzato dalla direzione per premiare i tanti giovani che si sono laureati dallo schermo di un pc, in casa loro, dal 2020 ad oggi per via della pandemia.
«Celebriamo con una cerimonia all’aperto uno dei passaggi più importanti della vita dei nostri giovani, era una promessa e oggi succede» ha ricordato la rettrice dell’università Antonella Polimeni, affiancata dal preside della Facoltà di Farmacia e Medicina Carlo Della Rocca, il preside della Facoltà di Medicina e Psicologia Fabio Lucidi e dal preside della Facoltà di Medicina e Odontoiatria Domenico Alvaro. Una promessa fatta ai ragazzi che dopo sei anni di intenso studio non avevano potuto festeggiare l’evento più bello per la loro carriera. Tra le file disposte ordinatamente, i giovani raccontano le loro storie.
C’è chi si è laureato a marzo 2020, quando della pandemia non si sapeva ancora nulla, chi a novembre in piena seconda ondata e anche qualcuno che aveva indossato la corona d’alloro da meno di due mesi. «Un bellissimo regalo da parte dell’università – ci dice uno di loro – che ha compreso l’importanza che un giorno irripetibile come quello della laurea ha avuto per noi». Ai microfoni di Sanità Informazione tanti di loro raccontano di aver già iniziato il percorso di specializzazione, alcuni in reparto da quasi un anno.
«Per un breve momento – ci racconta uno dei laureati in Medicina – sono stato assegnato ad un reparto Covid. All’inizio avevo paura, per me e per le persone a casa mia, ma soprattutto per i pazienti. Ora a distanza di un anno è tutto diverso, sappiamo molto di più e siamo vaccinati». Il Covid ha sconvolto la formazione di tanti ragazzi, catapultati in reparti in cui potevano vedere peggiorare o migliorare un paziente nel giro di 24 ore.
«Questa esperienza li ha portati a riconoscere l’importanza dell’aggiornamento continuo – ci spiega la prorettrice alla Comunicazione scientifica, Stefania Basili – leggere e capire com’è una pandemia, come si poteva trattare il virus. Ha precocemente insegnato loro che la nostra professione è un aggiornamento continuo e la pandemia li ha resi pronti a entrare nel mondo del lavoro con la consapevolezza che tutto può succedere nel nostro mestiere. Sono ragazzi che la pandemia l’hanno sopportata, questa è una coorte speciale».
Chi ancora non ha iniziato il percorso attende il test per le specializzazioni ormai vicinissimo. Visi speranzosi raccontano di voler provare endocrinologia, cardiologia, psichiatria e di sperare in un posto tra le 17.400 borse messe a disposizione per quest’anno accademico. Un aumento di posti che di certo la pandemia ha aiutato, sottolineando come i fabbisogni regionali di specialisti dovessero essere rivalutati.
«Speriamo che da qui in avanti l’aumento sarà sempre costante e ben distribuito» ci dice una neolaureata. «L’aumento dei posti va sicuramente nella direzione giusta – ci dice un altro neodottore – ma bisogna fare attenzione all’imbuto formativo successivo, creare tanti specialisti se poi non ci sono aumenti dello stesso tipo anche dal punto di vista lavorativo con contratti a tempo indeterminato, si crea una disparità importante. La via è quella giusta, ma serve attenzione in tutto il percorso».
Dopo il giuramento di Ippocrate e il lancio dei tocchi, sui loro volti si dipingono sorrisi di soddisfazione. Chiediamo loro un consiglio per chi, tra poco più di un mese, proverà ad entrare nella facoltà che hanno appena concluso. «Non vi arrendete ai primi esami – ci dicono tutti – la perseveranza è la chiave di tutto, le soddisfazioni saranno tantissime!»
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