Sanità 23 Luglio 2021 12:55

Al via le Olimpiadi di Tokyo, come funziona la “bolla” del Villaggio Olimpico e perché ci sono positivi

Tamponi giornalieri, divieto di frequentare esercizi pubblici e isolamento preventivo. Eppure Covid-19 è entrato nel Villaggio Olimpico di Tokyo: colpiti gli atleti di Repubblica Ceca e Sudafrica. Anche un giornalista italiano positivo all’arrivo

Al via le Olimpiadi di Tokyo, come funziona la “bolla” del Villaggio Olimpico e perché ci sono positivi

Cominciano oggi i Giochi della 32esima Olimpiade, rimandati di un anno, per la prima volta nella storia, a causa della pandemia. A Tokyo gli atleti si scaldano per le competizioni che li interesseranno nei prossimi giorni, nella speranza di accumulare più medaglie possibili per il proprio Stato.

Durante la Cerimonia di apertura Paola Egonu, pallavolista, porterà la bandiera olimpica e sfilerà di fronte alla nostra delegazione con la campionessa di tiro al volo Jessica Rossi che reggerà la bandiera italiana. Sono 384 gli atleti della delegazione italiana per 36 discipline. La Cerimonia di chiusura si svolgerà l’8 agosto, due settimane dopo l’inizio dei Giochi.

In Giappone l’autorizzazione a tenere le Olimpiadi è stata a lungo dibattuta. I medici sostenevano che tenere sotto controllo atleti, tecnici, staff e giornalisti non sarebbe stato possibile e i giochi avrebbero potuto trasformarsi in un enorme focolaio. Gli addetti alla sicurezza hanno per questo motivo immediatamente escluso la presenza di pubblico: solo le competizioni che si tengono lontano dalla città di Tokyo hanno il permesso di fare accedere spettatori (con tampone negativo).

La bolla del Villaggio Olimpico

Gli atleti delle 205 nazioni partecipanti vivono nel Villaggio Olimpico in quella che è stata descritta come una “bolla” vera e propria. Sono costantemente sottoposti a tamponi di controllo, anche più volte al giorno, per evitare che il virus entri nel villaggio. Previsto un doppio test molecolare prima della partenza, un divieto a lasciare i locali per i primi 14 giorni, un test molecolare all’arrivo e altri  test per i primi tre giorni (in isolamento, salve esigenze specifiche). Oltre a un rigido divieto di frequentare esercizi pubblici e cittadini.

Un tentativo che si è dimostrato imperfetto per ora: sono già oltre 100 infatti i contagi legati ai Giochi. Principalmente avvenuti durante i trasporti degli atleti con giornalisti e addetti verso Tokyo.

Chi sono i positivi e gli atleti che si sono ritirati

Tra questi un giornalista italiano arrivato da Roma Fiumicino (con regolare tampone negativo) e risultato positivo a quello salivare all’arrivo. Ora in quarantena con sintomi lievi, il giornalista aveva viaggiato anche con alcuni atleti, anche se per ora tutti sono risultati negativi.

Sei casi di positività anche nel team della Repubblica Ceca: quattro atleti, un medico e un allenatore. Il governo avrebbe fatto sapere che il medico in questione non era vaccinato – al contrario di atleti e allenatore – definendo questa circostanza un “tradimento”. Positivi anche tre atleti sudafricani arrivati da poco che dovevano disputare la partita di debutto proprio con la squadra giapponese. Due le atlete che per via del Covid hanno annunciato la rinuncia: la lottatrice di Taekwondo cilena, Fernanda Aguirre, e una atleta di skateboard olandese, Candy Jacobs.

Ghebreyesus: «Se avessimo distribuito equamente i vaccini ora controlleremmo la pandemia»

Alla Cerimonia di apertura di oggi parteciperanno anche leader mondiali: il presidente francese Emmanuel Macron, la first lady americana Jill Biden, il primo ministro mongolo Luvsannamsrai Oyun-Erdene e 70 autorità in rappresentanza dei Ministeri dello Sport. Anche il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della Sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha approfittato della manifestazione per lanciare il suo messaggio.

«L’incapacità globale di condividere vaccini, test e trattamenti contro il Covid, incluso l’ossigeno – ha detto – sta alimentando una pandemia a doppio binario: i ricchi si stanno aprendo, mentre i non abbienti si stanno chiudendo. Più a lungo persiste questa discrepanza, più a lungo si trascinerà la pandemia e così anche le turbolenze sociali ed economiche che porterà. La tragedia di questa pandemia è che avrebbe potuto essere sotto controllo ormai, se il vaccino fosse stato distribuito equamente, ma la distorsione nella produzione prima e nella distribuzione poi ha amplificato le disuguaglianze».

 

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