Impennata di 41 casi su 100mila abitanti contro i 19 della scorsa settimana. Le Regioni a rischio moderato sono 19
Sale l’indice Rt a livello nazionale, passando a 1,26, in netto aumento rispetto alla settimana precedente. È quanto emerge dati del monitoraggio settimanale della Cabina di regia sull’andamento epidemiologico Covid-19, relativo al periodo 12-18 luglio. L’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è riferito al periodo 30 giugno-13 luglio e si osserva in maniera analoga un aumento dell’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero (Rt 1.16 al 13/7/2021 rispetto allo 0.97 della settimana precedente). «La elevata proporzione di soggetti giovani e asintomatici evidenziata dai dati epidemiologici pubblicati dall’Istituto Superiore di Sanità – evidenzia il Report – va considerata nella lettura di queste stime di trasmissibilità».
Forte aumento dell’incidenza dei casi Covid-19 in Italia che questa settimana arriva a 41 casi per 100mila abitanti contro i 19 casi della settimana precedente. Il dato del monitoraggio settimanale riporta un’incidenza di 31 casi per 100mila abitanti rispetto ai 14 della settimana precedente, ma si parla ugualmente di una «accelerazione dell’aumento dell’incidenza», precisando che «è ancora sotto il valore di 50 per 100mila abitanti ogni 7 giorni in tutto il territorio». Sono 19 le Regioni e Province autonome classificate a rischio moderato e due (Basilicata e Valle D’Aosta) sono a rischio basso. Nessuna Regione e provincia autonoma supera però la soglia critica di occupazione dei posti letto in terapia intensiva o area medica. Il tasso di occupazione in terapia intensiva è stabile al 2%, con un lieve aumento nel numero di persone ricoverate che passa da 157 (dato del 13 luglio) a 165 (20 luglio). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale rimane al 2%. Il numero di persone ricoverate in queste aree è in lieve aumento passando da 1.128 (13 luglio) a 1.194 (20 luglio).
La circolazione della variante Delta è in aumento in Italia ed è ormai prevalente. Questa variante sta portando ad un aumento dei casi in altri Paesi con alta copertura vaccinale, pertanto è opportuno realizzare un capillare tracciamento e sequenziamento dei casi. «È necessario raggiungere una elevata copertura vaccinale – raccomandano ISS e Ministero della Salute – ed il completamento dei cicli di vaccinazione per prevenire ulteriori recrudescenze di episodi di aumentata circolazione del virus sostenute da varianti emergenti con maggior trasmissibilità». Sulla base dei dati e delle previsioni Ecdc, della presenza di focolai causati dalla variante virale Delta in Italia e delle attuali coperture vaccinali, «è opportuno mantenere elevata l’attenzione, così come applicare e rispettare le misure necessarie per evitare un aumento della circolazione virale».
«Confrontando gli ultimi 15 giorni con i precedenti emerge come in tutte o quasi tutte le regioni ci sia una marcata crescita» dell’incidenza del SARS-CoV-2. «Questo si conferma anche nell’ultima settimana. E vediamo che la crescita è caratterizzata in questa fase soprattutto da nuovi casi nella fascia d’età 10-19 e 20-29, seguita da 30-39. Quindi è la popolazione più giovane che in questo momento alimenta i nuovi casi». Lo ha spiegato il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, durante la conferenza stampa sull’analisi dei dati del monitoraggio regionale Covid della Cabina di regia.
«A fronte di un aumento dei casi, che ci aspettiamo, perché la curva da alcune settimane ha ricominciato a crescere, ci auguriamo che grazie all’efficacia dei vaccini, che è stata ampiamente dimostrata, questo aumento non corrisponda a una congestione delle strutture ospedaliere. Questa dovrebbe essere la differenza rispetto allo scorso anno». Così il direttore generale Prevenzione del Ministero della Salute, Gianni Rezza, durante la conferenza. «Ci sono dati che mostrano una buona efficacia protettiva del ciclo completo vaccinale per la variante Delta» che, ha ricordato Rezza, «è ormai diventata predominante in Italia ed è molto più contagiosa delle altre, almeno il doppio. Può capitare – ha sottolineato – che una persona vaccinata risulti positiva al test, ma i sintomi sono molto blandi. Questo significa che l’unico modo per difendersi è correre a vaccinarsi. Come sappiamo il numero di dosi disponibili è sempre maggiore e in questo momento effettuare un ciclo completo di vaccinazione è la maggiore garanzia per arrestare la circolazione del virus».
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