Il ministro sulla relazione del giurista Guido Alpa al vaglio della commissione Affari Sociali della Camera: «Arrivati al punto di svolta»
Finalmente chiarezza. Potrebbe essere questo il momento decisivo, la particolare congiuntura che porterà a una svolta nell’annoso problema della responsabilità professionale del medico, definendo i limiti e le condizioni in cui questa agisce, in alcuni casi riformandoli.
Sono ripresi, infatti, la scorsa settimana i lavori della Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati per l’esame del testo unico sulle Disposizioni in materia di responsabilità professionale del personale sanitario. Contestualmente si è svolta l’audizione del Professor Guido Alpa, presidente della Commissione apposita, istituita lo scorso marzo presso il Ministero della Salute. Tra le proposte del giurista, appunto, c’è l’inserimento di alcune modifiche all’attuale disciplina di legge in materia di errori sanitari. Di questa “svolta annunciata” Sanità informazione ha parlato con il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin.
L’ordine del giorno sono i tanto discussi tagli al comparto sanità. Un tema che tocca da vicino anche quello delle medicina difensiva, e delle Rc professionale per i medici.
«Credo che finalmente siamo a un momento di svolta. Abbiamo presentato la relazione Alpa alla Commissione Sanità e Affari Sociali e alla Camera dei Deputati che sta lavorando su un Disegno di legge per dare un contributo concreto e operativo ai lavori, per poterli licenziare il prima possibile, durante la legge di Stabilità».
Tanti disegni di legge presentati finora: la necessità di una legge quadro sembra più che mai bipartisan.
«Sì, perché c’è un obiettivo da raggiungere: da una parte garantire al medico di poter lavorare in serenità e quindi di non temere nel compiere interventi che possono salvare la vita delle persone, che questi possano essere trasformati in occasioni di denuncia. Avere un chiarimento su cosa significa la “colpa” per il medico e l’operatore sanitario, e al contempo garantire al cittadino che in caso di malasanità possa oggettivamente avere un risarcimento. Coniugare queste due istanze e lavorare sui premi assicurativi che sono cresciuti a un livello tale da impedire a molti operatori del settore di poter lavorare serenamente».