Circa 1.500 vittime stimate per ora e oltre 6mila feriti. Aumenta il bilancio del terremoto di magnitudo 7.2 che sabato scorso ha sconvolto Haiti. Pochissimi gli ospedali, tutti pieni tra contagi e feriti. E ora è anche in arrivo il ciclone Grace
Continua ad aggravarsi il bilancio, ancora provvisorio, del terremoto che ha sconvolto il sudovest di Haiti sabato scorso. Le vittime sono arrivate a 1.419, i feriti a 6.900, mentre gli scavi sotto le macerie non si fermano. A subire l’onda d’urto gli ospedali, pieni e in difficoltà nella gestione dei pazienti. Sono 37mila le strutture distrutte dal sisma di magnitudo 7.2.
Le province colpite riuniscono il 16% dell’intera popolazione haitiana, le più distrutte sono Nippes, Gran Anse e Sud. I primi luoghi che gli aiuti umanitari internazionali stanno cercando di raggiungere da Port-au-Prince, l’aeroporto della capitale. Le bande armate, però, stanno rendendo le operazioni molto più complesse del previsto, bloccando a Martissant l’unico passaggio che collega con un strada statale alle zone terremotate.
Dall’Unicef è quindi arrivato un appello alle bande armate per l’apertura di un corridoio umanitario finalizzato a salvare i terremotati con l’arrivo in sicurezza degli aiuti. La protezione civile haitiana ha fatto sapere che è in corso un negoziato di tregua, ma per ora gli spostamenti continuano a svolgersi via elicottero o nave per aggirare il passaggio sbarrato.
Haiti soffre ancora le conseguenze del terremoto di 10 anni fa, 12 gennaio 2010, che provocò oltre 230mila morti. Mentre si scava per i superstiti, tra le scosse di assestamento che minacciano gli edifici non crollati ma indeboliti, il governo proclama l’allerta gialla. Il passaggio del ciclone Grace, la tempesta tropicale in arrivo da Porto Rico comincia a farsi sentire.
Secondo il centro americano per gli uragani, si temono allagamenti e frane in parti dell’isola di Hispaniola, dove si trovano Haiti e la Repubblica dominicana. In alcune zone l’acqua potrebbe arrivare fino ad un’altezza di 25 centimetri, con punte di 38. Un centro di sfollati del terremoto a Les Cayes, sulla penisola sud occidentale haitiana di Tiburon, mostra in un video persone con l’acqua alle caviglie, che cercano di portar in salvo le poche cose.
Senza dimenticare i circa 20mila casi di Covid-19 che ancora si registrano negli ospedali haitiani, ora oberati anche dai feriti. In alcune zone oltre 800mila persone sono servite da un solo ospedale, che ora dovrà separare feriti e malati contagiosi. L’attivazione della comunità internazionale è più urgente che mai.
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