Alla Sicilia il triste primato di essere la prima Regione italiana a poter tornare in zona gialla: già dal 23 agosto potrebbero tornare la mascherina obbligatoria all’aperto e i limiti nei ristoranti. I ricoveri superano il 15% in area medica e il 10% in rianimazione. Si avvicinano al limite anche Calabria e Basilicata
Sarà molto probabilmente la Sicilia la prima Regione italiana a tornare in zona gialla. La comunicazione ufficiale arriverà venerdì con il monitoraggio della Cabina di regia del Ministero della Salute, ma i valori non lasciano dubbi. Superata la soglia massima dei ricoveri, da parte di pazienti Covid, nei reparti ordinari, fissata dai nuovi parametri al 15%, che secondo i dati Agenas arriva in Sicilia al 16,5%.
Nel caso in cui i sospetti fossero confermati, la Sicilia diventerebbe gialla dal 23 agosto. Sui 3669 posti letto disponibili in area medica, aumentati di 51 unità in sole 24 ore per evitare il passaggio di classificazione, si sorpassa il 16%; mentre la Rianimazione è satura al 10,1% sui 762 letti a disposizione, anche qui oltre i valori predisposti dal Ministero (10%).
C’è ancora la possibilità che i dati, in quanto solitamente calcolati il martedì, risparmino un’altra settimana alla Sicilia. Lunedì scorso infatti, l’intensiva era ancora sotto il 10% di occupazione. Ma si tratterebbe solo di un ritardo dell’inevitabile. Il numero dei ricoveri, fa notare l’Agenas, è raddoppiato in 10 giorni ed è un segno inequivocabile.
Si è alimentata inoltre una polemica tra schieramenti politici riguardo questo improvviso aumento di posti, definito “fittizio” da Barbara Evola di Sinistra Comune di Palermo. Finalizzato a non passare in fascia gialla. La Regione si è difesa ribadendo di aver agito secondo le regole. Proteste sono arrivate anche da Federfarma che lamenta il vasto uso di test rapidi acquistati in forma privata e svolti a casa dai siciliani, che non sono tracciabili. Lentissimo, inoltre, il sistema che genera Green pass dopo il tampone in farmacia.
Tornare in giallo, se si fossero dimenticate le regole in vigore, non significa chiusura delle attività né coprifuoco, abolito il 21 giugno scorso. Tornerà però il massimo di quattro persone non conviventi per tavolo nei locali al chiuso e per feste e matrimoni. La principale novità sarà comunque il ritorno della mascherina negli spazi aperti, tranne quando si pratica sport.
La Sicilia prosegue con più di mille positivi al giorno su 15mila tamponi: Palermo la provincia più colpita, seguita da Messina e Agrigento. Il tasso di positività è al 7,8%, il doppio del Lazio che è secondo per numero di contagi giornalieri. Preoccupano anche i tassi di occupazione in area medica di Calabria (14%) e Basilicata (10%) che si avvicinano al limite, mentre la Sardegna è terza con il 9%.
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