L’Istituto Superiore di Sanità e la Fondazione Kessler spiegano la differenza tra previsione, analisi di scenario e proiezione
In uno dei suoi ultimi approfondimenti, l’Istituto Superiore di Sanità, in collaborazione con la Fondazione Kessler, analizza gli strumenti che possono essere utilizzati per anticipare l’andamento di una epidemia, descrivendo le differenze tra previsione, analisi di scenario e proiezione.
La previsione è una «stima, con relativa incertezza, del futuro andamento dell’epidemia», ad esempio in termini di numero di casi, ammissioni in ospedale e decessi attesi nel tempo.
«Una previsione richiede, oltre a conoscere i parametri della storia naturale del patogeno, di conoscere in anticipo e in termini quantitativi tutti gli eventi che possono influire sulla futura dinamica epidemica», come gli interventi distanziamento sociale, la copertura vaccinale o il comportamento individuale dei cittadini.
«Per questi motivi – continua l’ISS – nel caso di SARS-CoV-2 è al momento estremamente complesso fare delle previsioni sull’andamento dell’epidemia».
L’analisi di scenario è, invece, una «stima, con relativa incertezza, del futuro andamento dell’epidemia, sotto la condizione che si verifichino gli eventi che definiscono lo scenario».
Nell’impossibilità di conoscere in anticipo tutti gli eventi che possono influire sulla futura dinamica epidemica, si possono quindi formulare diverse ipotesi e analizzare le dinamiche corrispondenti.
Le analisi di scenario sono particolarmente utili per costruire stime di rischio, e individuare quindi gli interventi in grado di mantenere l’epidemia sotto controllo.
«Alcune analisi di scenario relative a SARS-CoV-2 sono state condotte ad aprile 2020 in previsione delle riaperture – ricorda l’ISS -. In quel caso si è stimato l’impatto possibile su alcuni parametri (ricoveri, decessi) corrispondente a diversi gradi di abbandono delle restrizioni. Lo scenario da confrontare con l’epidemia osservata è quello in cui si assume:
I risultati di questo scenario sono estremamente coerenti con l’epidemia osservata durante l’estate del 2020. Ovviamente, negli scenari in cui si assumevano riaperture precoci o maggiormente permissive in termini di contatti sociali (es. riaperture complete come prima dell’epidemia) la stima dell’impatto sul sistema sanitario era molto maggiore di quanto osservato».
La proiezione, infine, è la «stima, con relativa incertezza, del futuro andamento dell’epidemia, sotto la condizione che i parametri che regolano l’epidemia (es. Rt) non cambino nel futuro».
Una proiezione è uno strumento solitamente utile nel breve periodo. Quando il periodo di analisi è particolarmente breve (per cui è lecito non attendersi modifiche sostanziali dei parametri in quel periodo), una proiezione può anche essere considerata come una previsione a breve termine.
Un esempio di proiezione è quella sull’occupazione dei posti letto ospedalieri (di area medica e terapia intensiva) che viene solitamente presentata nel monitoraggio settimanale sull’epidemia, in cui si assume appunto che l’Rt rimanga costante e che non ci siano cambiamenti sostanziali negli altri parametri.
Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato