Draghi ringrazia i più giovani per l’adesione fiduciosa alla campagna vaccinale e dice un sì convinto all’estensione del Green pass per nuove categorie di lavoratori e poi all’obbligo. Intanto a scuola, ricorda, se si sarà tutti vaccinati si potrà stare senza mascherine
Obbligo vaccinale, riapertura delle scuole e Green pass tra gli argomenti affrontati durante la conferenza stampa tenuta dal presidente del Consiglio Mario Draghi, affiancato dal ministro della Salute Roberto Speranza, il ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini, il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi e la ministra per gli Affari Regionali Mariastella Gelmini.
«Prima di tutto vorrei di nuovo ribadire il mio invito a vaccinarsi: è un atto di solidarietà verso gli altri, di protezione della propria famiglia e di sé stessi» ha esordito Draghi, commentato i risultati della campagna vaccinale italiana che vede il 70% della popolazione immunizzata con due dosi. Prima però, il presidente ha dedicato un pensiero a chi in questi giorni è stato coinvolto in aggressioni dai no vax.
«Devo anche esprimere la mia solidarietà – ha detto – a tutti coloro che sono oggetto di violenza e odio da parte dei cosiddetti no vax, una pratica particolarmente odiosa e vigliacca quando è fatta verso persone che fanno informazione e persone che sono in prima linea a combattere la pandemia». Una pandemia che i vaccini stanno aiutando a risolvere, un’immunizzazione alla volta. Specie grazie al grande coinvolgimento dei più giovani.
«La campagna vaccinale è stata abbracciata con grande entusiasmo dai giovani – ha ribadito Draghi – e la loro adesione massiccia e la copertura estesa a livello nazionale ci permettono di affrontare con minore incertezza l’apertura delle scuole». Proprio quella scuola che deve, categoricamente, riaprire in presenza. «La scuola in presenza è sempre stata la priorità di questo governo, a metà di quest’anno decisi che bisognava tornare in presenza e fu un successo. Ora vogliamo continuare su questa strada: il 91,7% degli insegnanti ha ricevuto almeno una dose di vaccino, l’applicazione del Green pass sta andando bene. Ci saranno sempre dei casi che non vanno, ma in generale l’impressione è che la preparazione sia stata accurata e che il governo non abbia passeggiato durante l’estate».
Che il governo si sia impegnato per questo risultato lo ha ribadito anche il ministro Bianchi. «Abbiamo lavorato moltissimo – ha detto – per iniziare la scuola in presenza, su mandato del Presidente, mettendo al centro le persone. Senza nessuna proposta di sanatoria, facendo i concorsi, inseriremo quest’anno 59 mila insegnanti, di questi 13.908 sono di sostegno. Abbiamo avviato le procedure per le supplenze annuali e avviato i concorsi per l’anno prossimo».
«Tutto questo è frutto di un lavoro lungo e paziente fatto in estate. Le regole sono quelle dettate dal Cts: mascherina, distanziamento, ma laddove sono tutti vaccinati in una classe si potrà levare la mascherina» ha aggiunto. Dunque è confermato, nelle classi con tutti i ragazzi vaccinati si potrà dire addio alla mascherina.
Anche il ministro Speranza, in unione con Draghi, ha ribadito un impegno costante nel garantire sicurezza ai lavoratori. Una situazione ottenibile con l’estensione del Green pass a nuove categorie. Direzione verso la quale, ha confermato il presidente del Consiglio, si sta già andando e si deciderà presto con una Cabina di regia.
Anche l’obbligo vaccinale, ha aggiunto, è un risultato probabile in futuro così come si concretizzeranno le terze dosi. Per ora i tempi non sono certi. Intanto è toccato al ministro Giovannini confermare la buona riuscita della prima giornata di Green pass obbligatorio sui mezzi di trasporto. «Trenitalia ha comunicato che lo 0,2% dei passeggeri è stato trovato senza Green pass. Questo testimonia l’adesione dei viaggiatori a queste nuove misure» ha specificato. Draghi ha inoltre aggiunto che tutti i migranti in arrivo in Italia, non solo dall’Afghanistan, riceveranno sistematicamente il vaccino.
«Abbiamo tenuto in questo mese – ha proseguito Speranza – limitazioni molto leggere rispetto ai mesi precedenti e questo significa che il vaccino è la vera arma che abbiamo. Ieri siamo arrivati a 78 milioni di somministrazioni e al 70% di cittadini che ha completato il ciclo. Entro fine settembre raggiungeremo l’80%. Il segnale più bello arriva dai più giovani, che hanno dimostrato grande fiducia e libertà con un numero molto significativo di vaccini in corso. Il messaggio che dobbiamo ancora dare è quello che ci ha accompagnato in queste settimane: il vaccino è l’arma fondamentale per aprire una nuova stagione», ha concluso il ministro della Salute.
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