La Fnomceo in audizione al Senato sul progetto di riforma del 118
Un sistema di soccorsi sempre più efficace, efficiente ed uguale sul territorio nazionale e che valorizzi, al suo interno, ruoli e professionalità. È l’obiettivo della riforma del 118 secondo la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici (Fnomceo), ascoltata in audizione questa mattina dalla Commissione Igiene e Sanità del Senato sui Disegni di Legge che confluiranno in un Testo Unico. A rappresentare la Federazione, il Presidente, Filippo Anelli, e il Segretario, Roberto Monaco.
«Celerità, efficienza ed efficacia: queste le caratteristiche che deve avere un buon sistema di Sistema di Emergenza Territoriale – ha affermato Anelli -. In Italia, negli ultimi anni, il Sistema di Emergenza Territoriale 118 è stato, invece, sistematicamente depotenziato. Prima attraverso la chiusura del 31% delle centrali operative; poi con l’affermazione di modelli gestionali che hanno sostituito, con costi molto maggiori, il governo sanitario del Sistema con modalità di governo amministrativo; infine, con la progressiva desertificazione della presenza a bordo dei mezzi di soccorso del 118 di personale sanitario medico e infermieristico».
«Quando il paziente è in imminente pericolo di vita – ha precisato Anelli – abbiamo il dovere di garantire che, nei tempi previsti dall’attuale normativa, arrivi un mezzo di soccorso con un equipaggio sanitario in grado di effettuare, in modo pertinente e integrato, diagnosi e terapia potenzialmente salvavita, e quindi con medico e infermiere a bordo».
In una situazione di estrema gravità e urgenza, come, ad esempio, nell’arresto cardiaco improvviso, la presenza di medici e infermieri a bordo può fare la differenza tra la vita e la morte. Il personale sanitario è indispensabile «in tutte le condizioni cliniche di emergenza, medica e chirurgica, in cui il ragionamento clinico diagnostico-differenziale precoce, conseguente alla valutazione obiettiva del paziente, e non riferita tramite telefono, unitamente alla terapia medica di emergenza precoce assumono comprovato ruolo salvavita» ha aggiunto Anelli.
Il progetto di riforma, secondo la Fnomceo, dovrebbe articolarsi su una serie di punti: l’implementazione dei percorsi formativi e di aggiornamento, l’equità d’accesso e l’innovazione tecnologica. «Il mezzo di soccorso avanzato è l’ospedale portato nel territorio con il medico e l’infermiere che lavorano insieme con le loro specifiche competenze – ha spiegato Anelli -. Pertanto, è importante assicurarne un’adeguata presenza sui territori per fornire un’assistenza di livello avanzato ai cittadini».
La Federazione, inoltre, auspica lo sviluppo continuo delle competenze di tutti i professionisti operanti nel sistema di soccorso e la stabilizzazione di tanti operatori. «Comprendere quanto sia prezioso il lavoro di questi medici, di questi professionisti, è il primo passo per valorizzarlo con contesti organizzativi adeguati, per appropriatezza, efficacia, efficienza. In primis, per quanto riguarda la sicurezza degli operatori, troppo spesso esposti ad infezioni, come è accaduto durante la pandemia, ad aggressioni e al burnout» ha concluso Anelli.
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