Brusaferro: «In calo casi tra i più giovani, età mediana della diagnosi a 37 anni». Rezza: «Calo vaccini fisiologico»
Continua a scendere in Italia l’indice Rt che si attesta a 0,92 rispetto allo 0,97 della scorsa settimana, secondo quanto emerge dal monitoraggio settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) relativo alla settimana 30 agosto-5 settembre, con dati aggiornati all’8 settembre. In calo anche l’incidenza dei casi ogni 100mila abitanti che, secondo gli indicatori decisionali (i quali decretano l’eventuale cambio di colore delle Regioni), nella settimana 3-8 settembre indicano il valore a 64 rispetto a 74 della scorsa settimana. L’incidenza rimane comunque «al di sopra della soglia settimanale di 50 casi ogni 100.000 abitanti che potrebbe consentire il controllo della trasmissione basato sul contenimento ovvero sull’identificazione dei casi e sul tracciamento dei loro contatti».
Sono in lieve aumento i ricoveri di malati di Covid nei reparti di terapia intensiva e in quelli di area medica non critica. Nel dettaglio, il tasso di occupazione in terapia intensiva dei pazienti Covid – si legge nel report – aumenta al 6,2% (rilevazione giornaliera ministero della Salute), con il numero di persone ricoverate in aumento da 544 (31/08/2021) a 563 (7/09/2021). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale aumenta leggermente al 7,4%. Il numero di persone ricoverate in queste aree è in aumento da 4.252 (31/08/2021) a 4.307 (7/09/2021).
Tre Regioni e Province autonome (Friuli Venezia Giulia, Lombardia e Provincia autonoma di Bolzano) risultano classificate a rischio moderato questa settimana contro le 17 della scorsa. Solo una, la Provincia autonoma di Bolzano, riporta un’allerta segnalata. Nessuna riporta molteplici allerte di resilienza.
La circolazione della variante Delta è prevalente in Italia. Questa variante è dominante nell’Unione europea ed è associata ad un aumento nel numero di nuovi casi di infezione anche in altri Paesi con alta copertura vaccinale. Una più elevata copertura vaccinale ed il completamento dei cicli di vaccinazione rappresentano gli strumenti principali per prevenire ulteriori recrudescenze di episodi di aumentata circolazione del virus sostenuta da varianti emergenti con maggiore trasmissibilità. Questa la raccomandazione ribadita nel monitoraggio settimanale dell’epidemia da Covid-19. «È opportuno realizzare un capillare tracciamento e contenimento dei casi, mantenere elevata l’attenzione – spiegano gli esperti – ed applicare e rispettare misure e comportamenti per limitare l’ulteriore aumento della circolazione virale».
«L’età media dei casi scende tra i giovani a 37 anni. E questo ci dice che in qualche modo sono meno coinvolti mentre progressivamente il virus colpisce un po’ tutte le età. È intorno a 60 anni (59 anni) l’età al ricovero, intorno a 63 anni quella del ricovero in terapia intensiva e piuttosto elevata quella del decesso». Lo ha precisato Silvio Brusaferro, presidente dell’ISS, nel suo intervento alla conferenza stampa sull’analisi dei dati del Monitoraggio regionale della Cabina di Regia. Brusaferro ha anche spiegato che «I dati dell’Ecdc mostrano un quadro dell’Italia nel continente europeo che si sta schiarendo, con un’incidenza in calo e con alcune Regioni dove la circolazione è ancora presente. La curva dei nuovi casi in Italia ci dice che siamo in una situazione stabile e lievemente decrescente».
«Ci troviamo di fronte ad una situazione epidemiologica che in questo momento ci solleva, se non fosse per alcuni segnali che arrivano dal resto dell’Ue, altrimenti saremo in una situazione d’animo di tranquillità perché abbiamo una tendenza alla diminuzione dell’incidenza e dell’Rt. Questo ci potrebbe garantire almeno per 2-3 settimane una tendenza dell’incidenza stabile o addirittura in diminuzione”. Così Gianni Rezza, Direttore generale Prevenzione del Ministero della Salute, nel suo intervento alla conferenza stampa della Cabina di Regia. «In questo momento – ha spiegato ancora – vediamo meno dosi giornaliere somministrate e questo è un po’ fisiologico, perché tutti quelli che volevano vaccinarsi sono corsi a farlo. Ora bisogna andare a pescare soprattutto nelle fasce dell’esitazione vaccinale. Sembra esserci invece una buona adesione tra i giovani».
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