Con la polisonnografia digitale il paziente può effettuare l’esame a casa e ricevere il referto entro tre giorni dal Policlinico Universitario Campus Bio-Medico
Coinvolge il 3-5% della popolazione, ma solo 40mila persone la curano. È la sindrome delle apnee ostruttive del sonno (Osas), una patologia frequente e fortemente sottostimata caratterizzata da sonnolenza diurna e russamento notturno.
A provocare le apnee notturne è il rilassamento dei muscoli durante il sonno che causa il collasso delle vie aree e blocca parzialmente il passaggio dell’aria. L’Osas, se non viene curata correttamente, può determinare malattie coronariche, aritmie, ipertensione, ictus, infarto e diabete di tipo 2. Anche la stanchezza e la sonnolenza diurna possono comportare pericolose conseguenze: il rischio di incidenti stradali è tredici volte superiore per chi soffre di Osas.
La correlazione tra le apnee ostruttive del sonno e le malattie cardiovascolari è ormai nota. Ecco perché è fondamentale riconoscere l’Osas con una diagnosi precoce e corretta. Uno degli esami diagnostici volti ad individuare o escludere la patologia è la polisonnografia. I dispositivi più moderni e tecnologici permettono di effettuare il monitoraggio dei parametri vitali notturni del paziente a domicilio attraverso un orologio e due sensori, uno al dito e uno al petto.
All’Università Campus Bio-Medico è possibile effettuare la polisonnografia domiciliare in modo semplice. «Il paziente non deve far altro che richiedere la prestazione – spiega a Sanità Informazione Gianluca Basso, responsabile dell’area privati della struttura –. Noi, insieme a Vedise, spediamo il device direttamente a casa, già preconfigurato con le informazioni necessarie affinché sia possibile effettuare l’esame. Il paziente non deve fare altro che collegare l’apparecchio».
Una volta effettuato l’esame, basterà trasferire tutte le informazioni su una piattaforma cloud «che consentirà l’accesso alla prestazione da parte del medico del Campus – specifica Basso – per una diagnosi finale che avverrà tra i 3 e i 5 giorni lavorativi. Il servizio prevede quindi un colloquio telefonico o una video visita con il paziente per un indirizzo terapeutico».
I vantaggi dei nuovi dispositivi sono tanti, uno su tutti la spedizione del device a domicilio. «Il paziente non deve più venire in struttura come succedeva precedentemente con altre tipologie di devices. Doveva fare la visita, farsi prescrivere la polisonnografia, montare il polisonnigrafo, tornare a casa sua e successivamente tornare a togliere il polisonnigrafo e attendere l’analisi dei dati e il referto. In questo caso, il paziente non si deve muovere, lo riceve comodamente a casa sua, effettua l’esame in totale serenità e comodità e poi lo butta. Questo device è usa e getta, non c’è obbligo di restituzione» precisa Basso.
Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato