Il consumo dei farmaci antidepressivi è maggiore nelle aree del Nord e minore al Sud
L’Agenzia Italiana del Farmaco ha pubblicato il primo “Atlante delle disuguaglianze sociali nell’uso dei farmaci per la cura delle principali malattie croniche”. «L’obiettivo di questa nuova pubblicazione – ha affermato il Direttore Generale Nicola Magrini – è stato valutare come nell’ambito di un sistema universalistico, come il Ssn, l’accesso al farmaco per le principali malattie croniche sia correlato ad alcuni fattori socio-economici come l’istruzione, l’occupazione, la composizione del nucleo familiare, la densità e la condizione».
Dal Report, infatti, emerge che il consumo dei farmaci è più elevato tra i soggetti residenti nelle aree più svantaggiate, probabilmente a causa del peggior stato di salute, che potrebbe essere associato a uno stile di vita non corretto. Si tratta di un fenomeno evidente per quasi tutte le condizioni analizzate, in modo particolare per i farmaci antipertensivi, ipolipemizzanti e, nelle donne, per gli antiosteoporotici. Correlazioni di questo tipo invece non emergono analizzando l’aderenza e la persistenza al trattamento, facendo supporre che una volta che il paziente abbia avuto accesso alla cura farmaceutica la presa in carico non si modifichi al variare del livello di deprivazione.
Il consumo dei farmaci antidepressivi, al contrario, è maggiore nelle aree del Nord e minore al Sud; per i farmaci antidemenza, il tasso di consumo è più alto nelle province del Centro Italia. I dati dimostrano che la depressione è il disturbo mentale più diffuso e che colpisce maggiormente le donne, la demenza è in continua crescita e le malattie tiroidee della tiroide sono fra i disturbi più frequenti.
«L’Atlante risponde a un indirizzo istituzionale a livello nazionale ed europeo che da tempo raccomanda di concentrare l’attenzione su questi temi – ha sottolineato Francesco Trotta, Dirigente del Settore HTA ed economia del farmaco –. È il punto di partenza di un progetto ambizioso, condiviso con alcuni dei principali gruppi di ricerca italiani. Questa rete è adesso a disposizione per ulteriori analisi che possono informare le politiche nazionali o locali riguardo alla riduzione o alla mitigazione delle disuguaglianze».
Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato