Il presidente della Fondazione Andrea Gambini: «Ricerca, innovazione e valorizzazione delle risorse umane gli ingredienti del nostro successo. Tra i progetti futuri, il nostro faro è la “Città della salute e della ricerca”»
Oltre 15 milioni di euro investiti, ogni anno, nella ricerca. Circa 400 lavori scientifici pubblicati su riviste di fama nazionale e internazionale. Quasi 100 trial clinici in corso. Sono solo alcuni dei numeri d’eccellenza della Fondazione I.R.C.C.S. Istituto Neurologico Carlo Besta che, per il secondo anno consecutivo, è al primo posto in Italia nella classifica di Newsweek “World’s best specialized hospitals 2022”, al nono posto al mondo. È al primo posto in Italia anche per la Neurochirurgia, quinto in Europa e diciannovesimo al mondo.
«Un’eccellenza di cui ogni anno beneficiano circa 2.200 pazienti adulti e 1.200 bambini ricoverati per malattie neurologiche, altri 2.200 per interventi neurochirurgici. I pazienti accolti complessivamente per visite ambulatoriali sono, invece, circa 55 mila, il 55% dei quali arriva da fuori regione», racconta il presidente della Fondazione I.R.C.C.S. Istituto Neurologico Carlo Besta, Andrea Gambini.
Il 2021 per il Carlo Besta sarà ricordato anche come l’anno delle donazioni: «Questi mesi sono stati più proficui che mai per la quantità di fondi raccolti per la ricerca. Importanti anche gli investimenti in nuove tecnologie: nel 2021 1 milione 300 mila euro è stato destinato all’acquisto di strumentazioni innovative che hanno reso le nostre sale operatorie le più importanti al mondo dal punto di vista tecnologico. Al loro interno – spiega Gambini – è possibile effettuate numerosi esami diagnostici, come tac e risonanze, anche durante gli interventi senza dover trasportare il paziente altrove».
Le risorse umane sono il terzo ingrediente del successo: «Esperti da tutto il mondo ci contattano per poter lavorare nel nostro Istituto – assicura il presidente -. L’equipe al servizio di adulti e bambini con malattie neurologiche, molte delle quali rare, sono di indiscussa professionalità. Tuttavia, le richieste che pervengono da pazienti di tutta Italia, e non solo, sono talmente numerose da non poter essere soddisfatte tutte in un lasso di tempo breve. Le liste di attesa sono, purtroppo, inevitabili».
Il Carlo Besta punta a mantenere indiscussi il suo primato italiano e la fama mondiale meritata nel corso degli anni, e per farlo ha già diversi progetti in cantiere. «Il nostro faro è la “Città della salute e della ricerca” che sorgerà a Sesto San Giovanni accanto all’Istituto dei Tumori. Intanto, attendendone la creazione, costruiremo un nuovo edificio nella sede attuale. Questo ulteriore palazzo ci permetterà di avere nuovi spazi da dedicare ai nostri pazienti e, soprattutto, di unificare gli ambulatori attualmente dislocati in cinque diverse sedi cittadine».
«Inoltre – aggiunge il presidente -, gli spazi liberati saranno utilizzati per ospitare nuovi laboratori di ricerca. A breve sarà inaugurato anche il reparto di neurochirurgia spinale, una specialità che completerà ulteriormente la nostra offerta di cura. Infine, continueremo a puntare sullo sviluppo della telemedicina: durante il periodo più critico della pandemia da Covid-19 abbiamo messo a punto un sistema che ci permette di monitorare i nostri pazienti a distanza. Un’innovazione adottata per sopperire alla paura di viaggiare, ma che, considerandone l’efficacia e l’efficienza – conclude -, continueremo a sfruttare al meglio, con grande soddisfazione anche dei nostri pazienti».
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