Il “libera tutti”, le vaccinazioni dei più giovani ritardate e tutte le scelte che hanno portato in UK l’ennesima ondata di contagi da Covid, sebbene la protezione del vaccino tenga molto bassi i decessi
Non c’è pace per il Regno Unito, mentre l’ennesima ondata di contagi Covid-19 si abbatte sul Paese con 45mila casi in un giorno. Un trend che non spaventa soltanto gli autoctoni, ma tutta l’Europa che guarda agli inglesi per i mesi a venire e le misure necessarie.
Qual è la ragione di un ritorno a numeri che sembravano scongiurati? Alcuni esperti riconducono questo salto alla decisione inglese, finora non condivisa da altri stati, di concedere il “libera tutti”. Nessuna restrizione in atto, niente Green pass e senza mascherine anche al chiuso. Discussa anche prima di essere applicata e ritardata due volte prima dell’applicazione, questa misura ha fatto sì che il virus tornasse a circolare più rapidamente di quanto ci si aspettasse.
Le vaccinazioni poi, che in UK sono iniziate molto presto rispetto agli altri paesi d’Europa, hanno seguito un iter più movimentato del previsto. Inizialmente la somministrazione di massa con AstraZeneca, il vaccino realizzato con Oxford, ha permesso di vaccinare tanti con una sola dose rimandando di tre mesi la seconda somministrazione. Vista la protezione necessaria per combattere Sars-CoV-2 però, questa decisione non ha pagato quanto avrebbe dovuto e la variante Delta ha trovato terreno per proliferare tra persone “protette a metà”.
Ora però che i cicli sono completi, il Regno Unito vive un importante aumento di ricoveri tra i più giovani (+34% rispetto a gennaio), sebbene i decessi restino bassi. Anche questa tendenza è spiegabile con la decisione inglese di aprire le vaccinazioni per i più giovani (12-19) molto in là rispetto al resto del mondo: solo da un mese è possibile prenotare.
Alcuni esperti italiani, tra cui il professor Massimo Andreoni, hanno ribadito che in questo senso l’Italia è stata lungimirante ma anche che è importante conservare questi progressi ottenuti. «Un pensiero di preoccupazione c’è – ha detto ad AdnKronos Salute – è il segnale che se si molla il virus è pronto a ripartire e, se arriva una variante brutta, anche noi siamo a rischio». La richiesta del professore è stata quella di riconsiderare una quarantena di una settimana per chi arriva dall’UK, proprio per evitare qualsiasi possibilità.
L’aspetto positivo resta il numero basso di decessi, nonostante i tanti contagi. Segnale che il vaccino sta realizzando il proprio scopo e proteggendo dagli esiti più infausti di Covid-19. Ora si attende una decisione unanime sulle terze dosi e sul boost all’immunità vaccinale, che in UK a breve compirà un anno nei primissimi vaccinati.
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