Un cardiologo italiano a Londra: «Il vaccino ha abbassato la virulenza del virus, ma troppo lassismo e una campagna vaccinale debole su giovani e booster rischiano di aggravare la situazione in inverno»
Il numero di persone risultate positive al virus Sars-Cov-2 nel Regno Unito è aumentato negli ultimi giorni superando i 50.000 contagi giornalieri. È di nuovo allarme Covid in Uk, quindi, anche se negli ospedali la situazione sembra essere sotto controllo, come conferma Francesco Logiudice, cardiologo italiano che lavora a Londra. «Sui media la situazione è dipinta peggio di quanto non sia in realtà – dichiara – perché se l’aumento dei casi positivi è evidente, non significa che gli ospedali sono ingolfati e le terapie intensive piene. Sicuramente i contagi devono essere monitorati, bisogna stare attenti e gli stessi rappresentanti del sistema sanitario nazionale dicono al governo di non aspettare che la situazione peggiori».
A destare preoccupazione sembra essere il “liberi tutti” che da qualche tempo è stato adottato in Gran Bretagna e, per effetto del quale, i cittadini non usano più alcun accorgimento. Un addio alla mascherina, all’uso del gel e al distanziamento che potrebbe avere serie conseguenze. «I locali sono pieni, i cittadini vanno ovunque senza mascherina e anche dove esiste ancora un obbligo lo ignorano – ribadisce a più riprese il medico -. C’è molto lassismo, occorre però fare qualcosa perché stiamo andando verso i mesi invernali, ci sarà l’influenza, più positivi girano e maggiore sarà la possibilità che qualcuno finisca in ospedale».
Dando uno sguardo ai dati statistici, negli ultimi tre mesi il numero dei contagi è salito al punto che si è allineato con i dati dello stesso periodo del 2020, quando ancora non era iniziata la campagna vaccinale. Tra luglio e ottobre 2021 in Gran Bretagna ci sono stati poco più di tre milioni di casi, con 79.000 persone che sono finite in ospedale. Nello stesso periodo dello scorso anno, i contagi sono stati poco più di 2,7 milioni, ma più di 185.000 persone hanno avuto bisogno di cure ospedaliere.
«Ma non cadiamo nell’errore di pensare che il vaccino non sia servito a nulla – rimarca Logiudice – anzi se diamo una lettura corretta possiamo osservare che rispetto a dodici mesi fa, il numero dei ricoverati è diminuito del 50% e addirittura del 75% di coloro che sono finiti in terapia intensiva. Quindi se da un lato il vaccino non ha frenato i contagi, dall’altro ha ridotto la virulenza del virus».
Le parole di Logiudice trovano conferma anche nella sua esperienza personale. «Sono stato tra i primi ad essere vaccinato ad inizio 2021 e dopo sei mesi è evidente che la carica anticorpale sia diminuita. Tre settimane fa ho contratto il Covid, ma se non fosse per la perdita dell’olfatto, potrei dire che è stato un raffreddore di stagione».
Secondo quanto riportato dai giornali inglesi, la percentuale di persone risultate positive al coronavirus è aumentata in Inghilterra e in Galles mentre è diminuita in Irlanda del Nord e Scozia. «Esistono regole differenti – spiega il medico italiano – più rigide in Scozia, meno in Inghilterra e Galles, l’Irlanda ha una densità di popolazione più bassa e quindi vive già distanziata. Di sicuro il comportamento dei cittadini incide sulla curva dei contagi. In Italia difficilmente si verificherà quanto sta accadendo ora in Uk perché la gente è più responsabile. La campagna vaccinale sui più giovani sta riscuotendo un discreto successo. Da noi invece solo il 15% dei ragazzini tra gli undici e i tredici anni è stato vaccinato mentre la maggior parte dei casi di chi ha contratto il Covid negli ultimi mesi rientra in quella fascia, che viene sottoposta regolarmente a tampone ogni 15 giorni».
«Il terzo vaccino, che in Uk si farà solo con Pfizer, oggi va a rilento ed è uno dei motivi per cui i numeri dei contagi tendono ad aumentare – conclude Logiudice dando alcune semplici indicazioni per evitare il peggio -. Come uscire da questo tunnel? È importante continuare ad usare la mascherina nei luoghi pubblici, lavarsi spesso le mani e fare il vaccino».
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