Soddisfazione espressa dal ministro Speranza per la condivisione di obbiettivi comuni con i leader del G20. Sì convinto al documento unanime e alla task force per strategie, finanziamenti e costante attenzione alla salute e alle future pandemie
«Voglio esprimere la mia soddisfazione perché abbiamo approvato oggi all’unanimità un documento che fa seguito al Patto di Roma, cioè al G20 dei ministri della Salute di settembre. C’è un impegno molto forte, congiunto dei ministri delle Finanze e della Salute per rafforzare tutti gli investimenti in ambito sanitario. La lezione del Covid ci dice che dobbiamo mettere più risorse con maggiore forza e coraggio sui servizi nazionali dei nostri paesi». Lo ha affermato il ministro della Salute, Roberto Speranza al termine del G20 Finanza e Salute che si è svolto a Roma alla vigilia del summit dei Capi di Stato. «La salute – ha detto – non può più essere considerata un costo. I soldi che si mettono sulla salute non sono un costo ma il più grande investimento sulla qualità della vita delle persone».
Nel documento del G20 Finanza e Salute «è stata approvata una task force permanente che il primo anno sarà presieduta dall’Italia e dall’Indonesia che l’anno prossimo presiederà il G20. La task force sarà il cuore di questa iniziativa, il luogo in cui si discuteranno queste politiche e dove si proveranno a fare passi in avanti concreti rispetto agli obiettivi che ci siamo posti», ha aggiunto Speranza.
La task force prenderà in considerazione l’inclusione di nuovi membri anche fuori dal G20, organi regionali e organizzazioni internazionali. Il suo obbiettivo sarà quello di sensibilizzare all’impegno verso i paesi più vulnerabili e condurre attività in tal senso. Riferirà ai ministri della salute e delle finanze all’inizio del 2022, saranno assistiti da un segretariato ospitato presso l’OMS, con il sostegno della Banca Mondiale. Dovrà rafforzare la preparazione globale per prevenire, rilevare e rispondere con prontezza a future emergenze sanitarie; discutere dei finanziamenti già stanziati con il Piano “Prevention, Preparedness and Response” e identificare nuove opportunità di finanziamento e mobilitazione di risorse, identificando delle priorità. Entro il 2021 dovrà riunirsi e nominare il Segretariato.
«C’è la necessità di rafforzare le campagne di vaccinazioni in tutto il mondo. Abbiamo assunto un impegno molto forte ad arrivare entro la fine dell’anno al 40% della popolazione globale vaccinata e di arrivare al 70% della popolazione globale vaccinata entro la metà dell’anno prossimo. È una priorità. Il vaccino non può essere considerato un privilegio dei paesi più forti ma un diritto di tutti i paesi del mondo», ha aggiunto Speranza.
Sui brevetti dei vaccini, sottolinea Speranza, «ci sarà ancora una discussione da proseguire. Quello che è certo è che noi vogliamo favorire un trasferimento tecnologico anche in paesi che oggi non hanno una dotazione sufficiente. Oggi nell’immediato la prima necessità è di portare le dosi nei paesi più deboli. Il secondo grande obiettivo sarà trasferire tecnologia» ha chiarito il ministro.
Il G20 si conclude con la definizione dei principi in linea con la Dichiarazione di Roma:
«In questo momento i dati dell’Italia sono tra i più bassi in Europa. La Germania ha registrato poche ore fa 28mila casi positivi in un solo giorno. Non c’è dubbio che i numeri siano in crescita anche Italia e questo ci richiede massima attenzione e massima cautela», ha aggiunto Speranza parlando della situazione italiana.
Sulla terza dose ha detto che «sono valutazioni che faremo con la nostra comunità scientifica. Oggi noi raccomandiamo fortemente la terza dose a tutte le persone che hanno superato i 60 anni e che hanno superato sei mesi dal completamento vaccinale. La raccomandiamo fortemente ad ogni persona fragile di tutte le età. Poi con l’evoluzione delle conoscenze scientifiche valuteremo quando e come eventualmente estendere la terza dose».
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