«Il bilancio preconsuntivo 2021 registra un avanzo economico complessivo pari a circa 972 milioni di euro, con un incremento di più del 50% rispetto a quanto stimato nel bilancio di previsione 2021». Approvato anche quello per il prossimo anno
Con due soli astenuti, l’Assemblea nazionale dell’Enpam, ha approvato a larga maggioranza il bilancio preconsuntivo 2021 dell’Ente previdenziale di medici e odontoiatri.
«Il documento – fa sapere l’Enpam – registra un avanzo economico complessivo pari a circa 972 milioni di euro, con un incremento di più del 50% rispetto a quanto stimato nel bilancio di previsione 2021. Il saldo della gestione previdenziale è pari a circa 550 milioni di euro rispetto ai 334 messi a bilancio in via preventiva, mentre l’avanzo della gestione patrimoniale è pari a 547 milioni, anch’essa in forte aumento rispetto ai 372 milioni stimati sempre nel bilancio di previsione 2021».
«Da notare – prosegue – sul fronte immobiliare gli effetti positivi determinati dal processo di dismissione del patrimonio residenziale romano della Fondazione, insieme al processo di alienazione del patrimonio immobiliare del resto d’Italia, con l’operazione Project Dream. In particolare quest’ultima procedura di vendita, per la quale è stato già siglato un contratto preliminare con il gestore americano Apollo del valore di 842 milioni di euro, porterà una plusvalenza netta per la Fondazione di 156 milioni di euro».
L’Assemblea nazionale Enpam ha anche approvato, sempre a larga maggioranza e con due soli astenuti, il bilancio di previsione 2022. «Per l’anno prossimo la Fondazione prevede un avanzo economico complessivo pari a più di 315 milioni di euro, potendo contare su un avanzo della gestione previdenziale pari a circa 159 milioni di euro e un avanzo della gestione patrimoniale stimabile in più di 275 milioni di euro. Si tratta – continua l’Ente – come sempre di previsioni elaborate nel rispetto del principio della prudenza – evidenzia – tenendo conto che la gestione reale, come dimostrano d’altronde i dati del 2021, potrà poi determinare ulteriori miglioramenti di tale risultato di cui si avrà riscontro al momento del bilancio preconsuntivo e consuntivo».
«Per costruire l’identità futura della Fondazione – spiega il presidente dell’Enpam Alberto Oliveti – dobbiamo partire dai numeri e dai fatti. Il bilancio approvato oggi è uno dei nostri quattro assi, insieme al consuntivo, a quello tecnico e al bilancio sociale, espressione dei nostri atti con cui ci presentiamo agli iscritti e ai decisori».
Anche nel prossimo anno si faranno sentire gli effetti della cosiddetta “gobba previdenziale”, con un numero sempre crescente di camici bianchi, in particolare nell’ambito della medicina generale, che maturerà i requisiti per la pensione. «Si tratta di un fenomeno ampiamente monitorato e preventivato dai nostri attuari – sottolinea Oliveti -. Ci siamo preparati per tempo per affrontare una curva di spesa pensionistica che arriverà al culmine nel giro di qualche anno, per poi tornare a un’inversione di tendenza».
Il 2022 prevede una spesa per pensioni stimata in circa 2,7 miliardi di euro, cioè il 15,69% in più rispetto ai dati del bilancio preconsuntivo del 2021. «Si stimano entrate contributive per circa 3,1 miliardi di euro. Un dato in aumento dell’1,36% rispetto al bilancio preconsuntivo 2021. Un incremento determinato per un verso dall’innalzamento di un punto percentuale delle aliquote che l’anno prossimo riguarderanno la medicina generale e la specialistica ambulatoriale, e dall’altro perché si era stimato che la situazione emergenziale causata dalla pandemia da Covid-19 avrebbe inciso in maniera più rilevante di quello che poi è stato, sui redditi dei liberi professionisti, e di conseguenza sulle entrate contributive» precisa l’Ente.
Per la gestione patrimoniale del 2022, «si può rilevare che per il settore legato agli immobili e ai beni reali si stima un attivo di circa 68 milioni di euro, a cui si dovrebbero andare a sommare i 207 milioni derivanti dalle attività finanziarie. Questi risultati rappresentano dei valori di partenza prudenziali, che non comprendono le riprese di valore e le eventuali svalutazioni che si concretizzeranno durante l’esercizio e che a oggi non sono prevedibili».
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