Il DG della Prevenzione di Lungotevere Ripa: «Entro fine anno pronto nuovo piano vaccinale»
Se lo chiederanno in tanti perché, alla fine, non siamo riusciti a raggiungere quell’immunità di comunità dal Covid-19 inizialmente promessa dagli esperti e stabilità al 70% dei vaccinati. Al Forum Risk Management Giovanni Rezza, direttore della prevenzione sanitaria del Ministero della Salute, ha risposto in modo semplice, partendo dal concetto che «vaccinare l’85% degli eleggibili è in ogni caso un grande risultato, che ci dobbiamo ricordare quando parliamo dei no vax, una esigua minoranza estremamente rumorosa».
Un risultato tuttavia non sufficiente a proteggere tutti. «La cosiddetta immunità di comunità, o di gregge che dir si voglia, si calcola tenendo in considerazione R0. Il problema è che le nuove varianti hanno un R0 più alto rispetto alle prime. Ecco perché inizialmente abbiamo detto che il 70% dei vaccinati sarebbe stato sufficiente. Poi sono entrate in gioco altre variabili, come il calo dell’immunità nel tempo o l’esclusione dei bambini, e il virus ha continuato a circolare. La variante Omicron poi – ha aggiunto – sembra essere più trasmissibile e la risposta dei vaccini all’infezione sembra diminuire parzialmente, ma con la dose booster dovremmo essere comunque protetti. Insomma – ha concluso – possiamo sempre trovare qualcosa di cui lamentarci, ma dovremmo essere abbastanza soddisfatti di quello che è stato fatto».
Ha quindi annunciato che entro fine anno dovrebbe essere pronto il nuovo piano vaccinale, «uno dei più belli del mondo – ha detto Rezza – perché copre tutto l’arco della vita e ha un’offerta molto ampia di vaccini gratuiti». Senza dimenticare la necessità di recuperare velocemente quel calo della copertura vaccinale «sensibile ma non drammatico» che si è verificato nel 2020 a causa dello spostamento di personale delle Asl dalle attività vaccinali al contact tracing dei casi Covid.
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