Advocacy e Associazioni 5 Giugno 2017 16:58

Aspettativa di vita in Italia: i fattori di rischio per la “cattiva salute”

Secondo le ultime indagini, la fotografia della salute italiana è molto chiara, ma anche molto preoccupante. Calano gli investimenti per prevenire le malattie, analizzando il benessere e la qualità dell’assistenza medica per le Regioni. Nonostante diminuiscano di poco i fumatori, cresce sempre di più il divario dell’aspettativa di vita tra Nord e Sud. A una […]


Secondo le ultime indagini, la fotografia della salute italiana è molto chiara, ma anche molto preoccupante. Calano gli investimenti per prevenire le malattie, analizzando il benessere e la qualità dell’assistenza medica per le Regioni.

Nonostante diminuiscano di poco i fumatori, cresce sempre di più il divario dell’aspettativa di vita tra Nord e Sud. A una sensibile crescita nella vendita degli antidepressivi, si accosta un lieve aumento dei suicidi e dei malati cronici.

Minore aspettativa di vita: perché?

Se un bambino dovesse nascere oggi, avrebbe un’aspettativa di vita più bassa di 0,2 anni, se maschio, e 0,4 anni, se femmina, rispetto a qualche anno fa. Ecco, quindi, che gli uomini hanno una vita media che si aggira sugli 80 anni, mentre le donne sugli 84.

Aumentano gli anziani e i malati cronici

La popolazione italiana è sempre più vecchia e caratterizzata da una drastica diminuzione delle nascite. Tuttavia, diminuiscono anche i centenari. Probabilmente a causa dell’aumento delle persone anziane che necessitano molto spesso di cure a lungo termine, aumentano nella popolazione italiana i malati cronici, che sono quasi 24 milioni, circa quattro italiani su dieci.

Le cure mediche per i malati cronici costituiscono un peso gravoso per il Servizio Sanitario Italiano.

Durata media della vita: la differenza tra Nord e Sud

Inoltre, dall’analisi dello stato di salute della popolazione e della qualità dell’assistenza sanitaria delle Regioni, si evince un Paese spaccato in due anche nell’ambito sanitario. Secondo l’indagine, il Sud può fare conto su minori risorse economiche rispetto al Nord. A ciò si deve aggiungere la scarsa disponibilità dei servizi sanitari e di corrette politiche di prevenzione.

La divergenza tra queste due realtà è ancora più evidente nella salute delle persone, proprio perché al Sud si ha una percentuale di mortalità prematura sotto i 70 anni molto più alta rispetto al Nord.

Un chiaro esempio della disparità è la differenza dell’aspettativa di vita tra Trentino e Campania. Mentre nella prima regione la vita media è di 83 anni, nella seconda si arriva a 80 anni. La differenza tra Nord e Sud, è importante ribadirlo, è dovuta principalmente alla differenza delle risorse disponibili sul territorio.

L’importanza dei vaccini antiinfluenzali

Una situazione molto critica è stata riscontrata nell’ambito dei vaccini antiinfluenzali, specie per gli anziani sopra i 65 anni. La somministrazione, infatti, è scesa rispetto al 2003. Il dato è in netto contrasto con l’aumento degli anziani e ciò significa che una grande fetta della popolazione a rischio è soggetta a gravi complicazioni per la mancanza di una copertura.

Fumo e alcol accorciano la vita

Un dato positivo, seppure molto lieve, arriva dal fronte del tabagismo. Nel 2014 in Italia era dipendente dal fumo circa il 19% della popolazione, contro il quasi 23% del 2010. Diminuisce anche il numero di sigarette fumate a persona, circa 12, rispetto all’anno precedente. I dati sono molto chiari: i fumatori incalliti sono i soggetti con più di 50 anni, mentre la regione dove si fuma di più è la Campania. Quella dove si fuma di meno è sempre nel Sud: la Calabria.

Per contro, aumenta il consumo di alcol, ma resta stabile la percentuale di chi non beve sopra gli undici anni, 35,6% nel 2014 rispetto al 34,9 del 2013.

Sport e alimentazione: un toccasana per la salute

In aumento le abitudini salutari, come jogging, ma anche lunghe passeggiate, bicicletta e nuoto. In contro tendenza l’alimentazione perché sono in aumento le persone obese e in sovrappeso, in uno dei principali paesi della dieta mediterranea, consigliata in tutto il mondo per perdere peso, in quanto varia e ricca di verdure, legumi e olio d’oliva. Nel 2014 il 46,4% della popolazione non era nel suo peso forma ideale, quindi quasi metà della popolazione. I dati hanno tuttavia rivelato che più i genitori sono istruiti e meno i figli sono grassi. D’altro canto siamo ben lontani dalle 5 porzioni di frutta e verdura al giorno.

Antidepressivi e suicidi

Come è stato descritto in precedenza, il trend dei farmaci antidepressivi è in crescita, ma potrebbe essere dovuto a diverse concause, come:

  • l’arrivo di nuovi farmaci utilizzati per tenere sotto controllo i disturbi psichiatrici non strettamente connessi alla depressione, come l’ansia;
  • la riduzione del tabù della depressione;
  • l’aumento della conoscenza in questo ambito da parte del medico di base.

Inoltre, a rimpolpare le cause di morte premature sotto i 70 anni si trova il suicidio, in lieve aumento rispetto agli anni passati. Nel 78,4% dei casi, il suicida è di sesso maschile, avanti con l’età e residente al Nord.

Un’immagine italiana non proprio delle migliori, se si tiene conto anche del fatto che è un paese in coda nell’ambito sanitario rispetto a tutti gli altri paesi dell’Unione Europea. Bisogna migliorare ancora molto ed adottare degli stili di vita che favoriscano la prevenzione. L’ideale sarebbe evitare l’aumento delle spese sanitarie per tutte quelle patologie che si possono prevenire, grazie anche a delle campagne di sensibilizzazione a favore di stili di vita più salutari.

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