Advocacy e Associazioni 30 Maggio 2017 11:48

Carenza di ferro: la dieta per reintegrarlo


Quali sono i sintomi della carenza di ferro?

Forse, molti di voi sapranno rispondere a questa domanda, pensando alla stanchezza eccessiva e alla debolezza che si avvertono quando si ha un calo di ferro nel sangue. In effetti, questo disturbo, molto comune soprattutto tra le donne, mette in evidenza l’importanza che il minerale in questione ha per il nostro organismo e la salute.

La sua funzione principale è quella di consentire la produzione dell’emoglobina, una proteina presente nei globuli rossi che rende possibile il trasporto dell’ossigeno a tutti i tessuti, e della mioglobina, proteina in grado di ossigenare i muscoli.

È necessario, dunque, badare a tutti i segni di una carenza di ferro per evitare complicazioni, anche gravi. Facciamo un po’ di chiarezza, suggerendo insieme i migliori alimenti per ritrovare il benessere.

Quali sono i sintomi dell’anemia?

È bene specificare che la mancanza di ferro nel corpo è evidenziata da sintomi solo quando i bassi livelli del minerale hanno già causato l’anemia. Ecco perché è importante riconoscerne i segnali principali, ma soprattutto prevenirne la formazione, adottando una dieta ricca di ferro.

I principali sintomi dell’anemia includono:

  • stanchezza
  • difficoltà respiratorie
  • vertigini
  • mal di testa
  • sensazione di freddo

Quali sono le cause dell’anemia da carenza di ferro?

La principale causa di anemia è la mancanza di ferro. I fattori che possono contribuire all’abbassamento dei livelli di ferro sono:

  • sanguinamento, causato da ulcere, cancro e altre patologie;
  • dieta povera di ferro;
  • aumento della necessità di ferro da parte dell’organismo, per esempio durante la gravidanza.

Quali sono i soggetti maggiormente a rischio?

Tutti possono sviluppare l’anemia da mancanza di ferro, tuttavia esistono delle categorie di soggetti particolarmente a rischio, quali:

  • donne, a causa del ciclo mestruale mensile, del parto e dell’allattamento;
  • bambini piccoli nei primi sei mesi di vita, perché il corpo non riesce ancora ad accumulare abbastanza ferro. L’allattamento e l’alimentazione arricchita specifica per neonati possono fornire il giusto quantitativo di ferro nell’infante;
  • anziani, che sono più inclini a seguire una dieta povera di ferro;
  • soggetti che assumono anticoagulanti, come l’aspirina o l’eparina;
  • soggetti con insufficienza renale, specie in dialisi, a causa della difficoltà di produrre globuli rossi;
  • soggetti con difficoltà ad assorbire il ferro.

Come si cura l’anemia?

L’anemia da mancanza di ferro può essere facilmente curata. Innanzitutto, il medico di base dovrà determinare se l’anemia è causata da una scorretta alimentazione o da problemi di salute più gravi. Quindi, sarà possibile seguire una terapia a base di integratori di ferro e bilanciando la propria dieta.

Quali sono gli alimenti ad alta concentrazione di ferro?

L’organismo assorbe due o tre volte di più il ferro presente nelle fonti animali, rispetto a quello presente nelle piante. Le principali fonti alimentari di ferro di origine animale sono:

  • carne bovina
  • tacchino
  • pollo
  • maiale
  • pesce
  • ostriche e vongole
  • tonno
  • uova
  • gamberi

Nonostante il ferro presente nei vegetali non venga pienamente assorbito dal corpo, è importante integrare nella dieta anche fonti di vitamina C e verdure per favorirne l’assunzione. Le verdure a più alta concentrazione di ferro sono:

  • fagioli, e in particolar modo il fagiolo pinto, soia e lenticchie;
  • verdure a foglia verde scuro, come gli spinaci;
  • cereali arricchiti, come cereali con la frutta secca e uvetta per colazione:
  • avena;
  • tofu;
  • melassa;
  • burro di arachidi;
  • riso e cereali integrali

È possibile prevenire la mancanza di ferro?

Seguire una dieta bilanciata che include ottime fonti di ferro aiuta a prevenirne la mancanza. Inoltre, è altamente consigliato associare fonti di ferro di origine vegetale a fonti di vitamina C nello stesso pasto, come per esempio:

  • insalata di peperoni rossi e fagioli;
  • spinaci con il succo di limone;
  • cereali arricchiti e bacche.

Infine, si consiglia di consultare il proprio medico curante prima di intraprendere dei cambiamenti drastici nella dieta e per valutare l’eventuale necessità di integratori, in base alla condizione che ha provocato l’abbassamento dei livelli di ferro.

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