“Stigmatizzato dalla società e autocolpevolizzato”. È cosi che Iris Zani, Presidente dell’Associazione Amici Obesi, descrive la condizione che sperimenta oggi in Italia una persona con obesità. Una condizione che potrebbe finalmente essere sradicata con l’aggiornamento del Piano Nazionale della Cronicità che, tra le altre novità, prevede proprio il riconoscimento della condizione di malato cronico a tutti i pazienti affetti da obesità. “Si tratta senza dubbio di un traguardo importante – aggiunge la Presidente Zani – ma pur sempre di una tappa intermedia di un percorso lungo che dovrà condurci al raggiungimento di tanti altri importanti risultati”.
Un altro obiettivo altrettanto importante ed atteso è l’approvazione del disegno di legge sull’Obesità, “Disposizioni per la prevenzione e la cura dell’obesità” di iniziativa dell’onorevole Roberto Pella. “Con la sua approvazione, l’Italia sarà il primo Paese al mondo ad avere una legge sull’obesità. Un passaggio che ci consentirà di puntare, poi, allo step successivo, ovvero l’inserimento della malattia nei Livelli essenziali di assistenza (Lea), che porrà le prestazioni sanitarie relative all’obesità del tutto a carico del Servizio sanitario”, aggiunge la Presidente di Amici Obesi.
“Tutti questi traguardi sono oggi possibili grazie all’impegno che molti, compresa Amici Obesi, hanno mostrato negli anni. Nel 2018 l’Associazione che presiedo si è affacciata ai tavoli istituzionali, prima accanto alle società scientifiche, poi entrando a far parte del gruppo interparlamentare Diabete ed Obesità”, racconta la Presidente Zani. Il percorso ha subito dei rallentamenti nel periodo della pandemia da Covid-19, ma dopo una breve battuta di arresto ha continuato a dare i suoi frutti. “L’ultimo è senza dubbio l’emendamento approvato con la Manovra 2024 che ha sancito l’istituzione di un Fondo dedicato all’Obesità”, aggiunge la Presidente di Amici Obesi. Il Fondo prevede lo stanziamento di un milione di euro per ciascuno degli anni 2025, 2026 e 2027, cui andranno ad aggiungersi 200mila euro nel 2025, 300mila euro nel 2026 e 700mila euro nel 2027.
Ora sarà fondamentale programmare con attenzione gli investimenti. “Per migliorare la qualità di vita dei pazienti con obesità sono sostanzialmente due i principali obiettivi a cui puntare: la prevenzione e la presa in carico di coloro che sono affetti da forme di obesità di primo e secondo grado. Attualmente, infatti, il nostro Sistema Sanitario Nazionale (SSN) prevede percorsi di assistenza e cura specifici solo per coloro che si trovano al terzo stadio della malattia. Tuttavia, curare una persona prima che le sue condizioni peggiorino è sicuramente la strategia migliore, strategia che da un lato preserva la salute dei cittadini e dall’altro assicura un risparmio a medio e lungo termine per il SSN”, spiega Zani. Attualmente tutti coloro che sono affetti da una forma di obesità lieve o media possono rivolgersi solo a strutture private, pagandosi di tasca propria le prestazioni.
“Per chi soffre di obesità grave le difficoltà non sono da meno: sono ancora troppo pochi i Centri che assicurano una presa in carico globale del paziente. La cura dell’obesità, infatti, richiede un approccio multidisciplinare che non tralasci nessuna delle possibili complicanze, da quelle cardiovascolari a quelle metaboliche, salute mentale compresa – spiega la Presidente di Amici Obesi -. Per questo, speriamo che la legge sull’Obesità giunga quanto prima all’approvazione, cosicché, proprio come previsto nel testo della norma, l’Italia sia al più presto dotata di Centri specializzati per la cura dell’obesità. Noi, come Associazione, continueremo a batterci per un cambiamento culturale che elimini lo stigma che la società ha nei confronti della persona obesa e cancelli anche il senso di colpa che il malato si porta dietro, sentendosi, a torto, l’unico responsabile della sua condizione”, conclude la Presidente di Amici Obesi.
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