L’avvocato Giovanni Paolo Sperti, in un’intervista a Sanità Informazione, spiega quali saranno le novità in tema di legge 104/1992, indennità di accompagnamento e revisione della condizione di disabilità, grazie ad una sperimentazione, della durata di dodici mesi, che interesserà nove province italiane
A partire dal 1° gennaio 2025, prenderà il via la fase di sperimentazione nazionale di gestione delle richieste relative alla legge 104/1992, all’indennità di accompagnamento e alla revisione della condizione di disabilità. “La riforma, introdotta dal decreto legislativo n. 62/2024, rappresenta un passo significativo verso l’armonizzazione dei servizi sociali e sanitari a livello nazionale, con l’obiettivo di garantire equità e trasparenza nell’accesso alle prestazioni”, spiega l’avvocato Giovanni Paolo Sperti, avvocato e segretario dell’associazione MamaNonMama APS, in un’intervista a Sanità Informazione. Tale riforma è stata ideata per rispondere all’esigenza di risolvere alcune criticità emerse negli anni: tempi lunghi per l’accertamento delle condizioni di disabilità, differenze nei criteri applicati da regione a regione e difficoltà per i cittadini nel seguire il percorso burocratico necessario per ottenere i benefici. “Questi problemi – continua l’avvocato Sperti – hanno spesso penalizzato chi ha bisogno di assistenza immediata, creando disparità nell’accesso ai servizi”. A determinare la svolta sarà la digitalizzazione che coinvolgerà, finalmente, anche questo importante servizio nazionale: “Permetterà non solo di ridurre i tempi di attesa, ma anche di avere un quadro completo della situazione sanitaria e sociale di ciascun richiedente, garantendo valutazioni più accurate e personalizzate”, evidenzia il legale.
La sperimentazione, della durata di dodici mesi, interesserà nove province italiane, selezionate per garantire una rappresentanza geografica e dimensionale equilibrata:
“Questa scelta permette di testare il nuovo sistema in contesti eterogenei, favorendo un monitoraggio più accurato delle modalità operative e dei risultati ottenuti”, spiega ancora l’avvocato Sperti.
Un elemento chiave della riforma è l’integrazione con il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), che rappresenta la base digitale per la gestione dei dati personali e sanitari dei cittadini. “Attraverso il FSE, i processi di valutazione e accertamento saranno più snelli e trasparenti, con la possibilità di centralizzare le informazioni e ridurre i tempi di attesa – commenta l’esperto -. Le richieste di agevolazioni e benefici (come quelli previsti dalla legge 104/1992) saranno, quindi, interconnesse con il Portale della Disabilità, recentemente potenziato dall’INPS, con la pagina personale accessibile tramite SPID.”.
Secondo quanto previsto dal decreto, la fase sperimentale sarà finanziata attraverso risorse integrative e aggiuntive stanziate nel bilancio statale per il 2024 e 2025. “Queste risorse, assegnate in modo specifico per la sperimentazione, confluiranno nei cosiddetti ‘budget di progetto’, finalizzati alla personalizzazione delle prestazioni e dei servizi per i cittadini disabili – dice l’avvocato Sperti -. L’impiego di tali fondi è stato regolato per assicurare una distribuzione equa e monitorata, garantendo che ogni territorio coinvolto abbia il supporto economico necessario per implementare i cambiamenti richiesti”.
La riforma punta a raggiungere diversi obiettivi:
“Il nuovo sistema ha l’obiettivo di semplificare e rendere uniforme l’accesso ai servizi, assicurando che ogni cittadino, indipendentemente dalla regione in cui vive, possa usufruire degli stessi criteri e tempi di valutazione. Inoltre, mira a migliorare il rapporto tra utenti e amministrazioni, grazie all’introduzione di tecnologie che permettono di monitorare in tempo reale lo stato delle richieste e dei servizi erogati”, spiega il legale
Al termine della sperimentazione, i risultati ottenuti saranno analizzati per individuare le best practices da estendere a livello nazionale. L’obiettivo finale è l’adozione di un sistema unificato e inclusivo, capace di rispondere alle esigenze di milioni di cittadini in modo efficiente e sostenibile. “Questa riforma rappresenta un’importante opportunità per ridurre le disuguaglianze territoriali e migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità. Nei prossimi mesi – conclude l’avvocato Giovanni Paolo Sperti – sarà cruciale monitorare l’implementazione e i risultati della sperimentazione per garantire il successo dell’iniziativa”.
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