Meli (Ass. Famiglie disabili lombarde): “A luglio stanziati altri otto milioni e mezzo di euro da investire per eliminare le scongiurate liste di attesa”
Alla vigilia dell’entrata in vigore dei tagli in Lombardia sul buono erogato in favore delle persone con disabilità, la Regione fa un passo indietro. Nei prossimi giorni saranno stanziati ulteriori due milioni di euro – che si aggiungeranno ai 30,5 (di cui 13 provenienti dal Fondo sanitario regionale) già messi a disposizione lo scorso 18 marzo – e sarà disposta la proroga al primo agosto 2024 dell’avvio della rimodulazione del buono mensile riconosciuto alle persone con disabilità gravissima e anziani non autosufficienti ad alto bisogno assistenziale assistiti dal solo caregiver familiare (Misura B1). Altri otto milioni e mezzo di euro, poi, dovrebbero essere assegnati a luglio per smaltire le liste di attesa, ovvero per concedere il sussidio economico anche a chi ha avuto di recente il riconoscimento delle disabilità gravissima.
Per comprendere nel dettaglio chi nello specifico beneficerà di questo dietro front e chi, invece, rischierà comunque di vedere negati i suoi diritti, è necessario tornare indietro, alla fine dello scorso anno, quando tutto ha avuto inizio. “Nel mese di dicembre 2023 la Lombardia ha emanato una delibera affinché la Regione potesse adattarsi a quanto stabilito dal Piano per la non Autosufficienza 2022-24, redatto allo scopo di garantire servizi equi ed uniformi su tutto il territorio nazionale – racconta Mariella Meli, Presidente dell’Associazione Famiglie Disabili Lombarde, in un’intervista a Sanità Informazione -. La Lombardia, con la prima delibera, aveva disposto una riduzione del sussidio economico – che arrivava fino al 47% in meno per alcune categorie di disabilità gravissime – compensando questo taglio con l’aumento sostitutivo in servizi di assistenza territoriali. Peccato, però – aggiunge la Presidente Meli – che tali servizi non siano attualmente fruibili, in Lombardia come nella stragrande maggioranza della regioni italiane”.
È a questo punto che si è scatenato il malcontento delle Associazioni di famiglie e pazienti: si sono opposte al taglio dei contributi economici, in quanto non sostituibili, almeno non nell’immediato, da servizi di assistenza e cura territoriali. “Ho personalmente preso parte a tavoli istituzionali e non, confronti che hanno portato, nel mese di marzo, all’emanazione di una seconda delibera che ridimensionava i tagli, ma prevedeva delle liste d’attesa per i nuovi accessi – racconta la Presidente Meli -. La Regione nei prossimi giorni emanerà una delibera che, da una parte proroga i tagli economici previsti solo fino al primo di agosto e, dall’altra, con il nuovo assestamento di bilancio di luglio, elimina le annunciate liste di attesa”. È rimasta invariata, invece, la situazione per le persone con disabilità grave che subiscono un taglio del contributo economico pari al 15% e, non è chiaro se, aumenteranno i numeri degli ammessi ma non finanziati per mancanza di fondi nelle già lunghissime liste d’attesa.
Tuttavia, le famiglie delle persone con disabilità gravissima e grave non devono darsi completamente per vinte: “La speranza – conclude la Presidente Meli – è che questo sia il primo step di un percorso che continuerà anche nei prossimi mesi e soprattutto nei prossimi anni e che porti a rendere strutturale l’impegno di Regione Lombardia di dare priorità alla disabilità. Se così non fosse, le persone con disabilità gravissima si troveranno a subire dal primo agosto la riduzione del contributo economico a favore di servizi inefficienti là dove esistenti e danni ancora più gravi là dove non esistono proprio. Peggio la situazione per le persone con disabilità grave che si troveranno garantita, la riduzione del contributo economico con la sicurezza dell’inesistenza, dell’inefficienza e dell’inadeguatezza dei servizi”.
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