Il Ministro Locatelli: “Sarà un punto di riferimento per molti cittadini”, un organismo collegiale composto da 22 persone assunte tramite concorso pubblico
L’Italia, dal 1 gennaio 2025, potrà contare sul contributo di una nuova figura istituzionale: il Garante nazionale per i diritti delle persone con disabilità, un organismo già presente, a livello locale, in molte Regioni e Comuni. In Consiglio dei ministri, infatti, si è concluso l’iter per l’istituzione di questo organismo collegiale composto da un presidente e 22 persone assunte con un concorso pubblico, che entreranno in servizio non prima del 1 gennaio 2026. “Sarà un punto di riferimento per molti cittadini – commenta il Ministro per le Disabilità, Alessandra Locatelli -, un organismo operativo e con propria autonomia e indipendenza per la tutela dei diritti delle persone con disabilità”.
Per il presidente della Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap Fish, Vincenzo Falabella “con l’istituzione del Garante si fa un ulteriore passo verso l’attuazione della legge delega in materia di disabilità. Ora – aggiunge Falabella – sarà necessario lavorare affinché l’incarico sia affidato ad una persona competente, che conosca il mondo della disabilità e sappia ascoltare le istanze delle persone con disabilità e delle loro famiglie. Siamo pronti a collaborare con il nuovo organismo – assicura il presidente della Fish – confidando in un coinvolgimento diretto del mondo associativo, e segnatamente delle due grandi federazioni Fish e Fand, così come previsto dall’articolo 4, comma 3 della Convenzione Onu sui Diritti delle Persone con Disabilità. Questo dovrà avvenire in particolare nella fase di individuazione di coloro che andranno a comporre l’organismo collegiale che formerà il Garante”.
Il Garante dovrà vigilare affinché, in Italia vengano rispettati i principi stabiliti dalla convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, dovrà contrastare i fenomeni di discriminazione e segregazione, accogliere le segnalazioni presentate da persone con disabilità, ma anche da familiari o da associazioni, formulare raccomandazioni e pareri alle amministrazioni pubbliche. Potrà visitare strutture pubbliche, dove avere colloqui riservati, senza testimoni, con le persone con disabilità. Entro il 30 settembre di ogni anno trasmetterà alle Camere e al presidente del Consiglio una relazione sull’attività svolta. E, almeno ogni sei mesi, dovrà consultarsi con le federazioni maggiormente rappresentative delle persone con disabilità.
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