L’Elettroencefalogramma (EEG) fu registrato nell’uomo per la prima volta nel 1924 da Hans Berger, neuropsichiatra tedesco. La Lega Italiana Contro l’Epilessia celebra il centenario dell’EEG con un Convegno nazionale alla Sapienza
È trascorso un secolo dal primo elettroencefalografia: era il 1924 quando Hans Berger, neuropsichiatra di Jena, Germania, lo registrò per la prima volta nell’uomo. “Dal punto di vista clinico – spiega Oriano Mecarelli, Presidente della Fondazione LICE, la Lega Italiana Contro l’Epilessia – l’EEG rappresenta tuttora l’esame gold standard in ambito epilettologico, sia per la diagnosi che per la gestione delle numerose sindromi epilettiche, ed è di fondamentale importanza non solo per lo studio delle Epilessie ma anche per la gestione delle emergenze/urgenze neurologiche, il neuro monitoraggio in area critica e la valutazione anche prognostica di molte encefalopatie, acute e croniche, in diverse epoche della vita”.
“Con 100 anni di storia – aggiunge Carlo Andrea Galimberti, Presidente LICE e Responsabile del Centro per lo Studio e la Cura dell’Epilessia della Fondazione Mondino, Pavia – l’EEG è tuttora la tecnica di indagine funzionale sul cervello di più agevole utilizzo, con alcune qualità specifiche, come la ‘risoluzione temporale’, rimaste insuperate. Il suo intenso utilizzo clinico, combinato con disponibilità tecnologiche crescenti, ne ha affinato nei decenni l’interpretazione, che ancora oggi è aperta a sviluppi. Strumento di primo piano nella diagnostica dell’epilessia, il suo utilizzo si va consolidando nell’ambito della Telemedicina: potrà così costituire una risorsa diagnostica di più vasto impiego anche nelle condizioni e nei Paesi più disagiati”.
Per celebrare il centenario della scoperta dell’EEG, la LICE promuove il Convegno nazionale dal titolo “EEG 100. Cento Anni di Elettroencefalografia clinica: dal 1924 al 2024. Past, Present and Future of Clinical EEG”, che si terrà il prossimo 22 novembre dalle ore 9,30 alle 18,30 presso l’Aula Magna del Rettorato dell’Università La Sapienza di Roma. L’obiettivo del Convegno nazionale organizzato da LICE è quello di ripercorrere le tappe principali del centenario dell’EEG, partendo dal ricordo di Berger per passare poi alle testimonianze dirette e indirette riguardo le Scuole più prestigiose sviluppatesi nel nostro Paese, e arrivare infine ai giorni nostri, con lo sguardo rivolto al futuro. Nel corso dell’evento, infatti, mentre da una parte esperti autorevoli nell’ambito dell’epilettologia spiegheranno l’importanza di un corretto e moderno utilizzo dell’EEG nei diversi setting clinici, dall’altra giovani epilettologi e neurofisiologi affronteranno anche gli aspetti più sperimentali ed innovativi della metodica. Si discuterà anche di come l’Intelligenza Artificiale (IA) potrà essere di grande aiuto in futuro per la valutazione del segnale EEG, alla luce delle più recenti evidenze scientifiche che hanno dimostrato come l’analisi effettuata da sistemi di IA adeguatamente addestrati risulti in linea con la refertazione effettuata da esperti. Questo non significa che in futuro si potrà del tutto eliminare l’insostituibile apporto dell’occhio umano esperto, ma si potrà rendere la metodica più applicabile nel settore sperimentale e più fruibile su larga scala, ad esempio in Paesi in via di sviluppo, dove c’è mancanza di neurofisiologi adeguatamente formati. Oltre agli specialisti di branca neurologica al Convegno parteciperanno come relatori anche rappresentanti dei Tecnici di Neurofisiopatologia, professionisti sanitari indispensabili per ottenere una corretta acquisizione del segnale EEG. Il Convegno nazionale sarà anche l’occasione per LICE di presentare il libro “La Storia delle Scuole di EEG in Italia” (edito da LICE, novembre 2024).
Già a partire dalla seconda metà del 1800, molti ricercatori in varie parti del mondo si dedicarono ad attività sperimentali volte a tentare di registrare su animali da laboratorio l’attività bioelettrica prodotta dai neuroni cerebrali, ma fu grazie ad Hans Berger che, nel 1924, si riuscì a dimostrare che la corteccia cerebrale dell’uomo produceva una caratteristica attività che era possibile acquisire e documentare, pur disponendo all’epoca di apparecchiature rudimentali. La prima registrazione dell’attività elettrica cerebrale umana, effettuata appunto da Berger nel 1924, è avvenuta attraverso un apparecchio da lui stesso chiamato elettroencefalografo, che riproduceva graficamente tutto quello che veniva generato elettricamente dai neuroni della corteccia cerebrale e che costituisce la base dell’Elettroencefalogramma (EEG). Utilizzando l’EEG, Berger è stato il primo a descrivere alcuni ritmi cerebrali fisiologici come il ritmo alfa, noto come “ritmo di Berger”, che ha precise caratteristiche di comparsa e reattività e che tuttora gli specialisti descrivono all’inizio del referto EEG. A Berger si deve anche la prima descrizione delle alterazioni EEG presenti in alcune forme di Epilessia. Dopo la prima descrizione dell’EEG umano ci vollero dieci anni affinchè la comunità scientifica dell’epoca validasse i risultati descritti da Berger, ma successivamente lo sviluppo dell’EEG sia in Europa che oltreoceano è stato molto rapido ed inarrestabile. L’Elettroencefalografia costituisce tuttora la principale metodica di studio funzionale del cervello e grazie all’enorme sviluppo delle tecniche digitali sono oggi possibili molteplici integrazioni con altri esami neurofisiologici e di neuroimmagine.
Con oltre 50 milioni di persone colpite nel mondo, l’Epilessia è una delle malattie neurologiche più diffuse, per questo l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha riconosciuto l’Epilessia come malattia sociale. Si stima che nei Paesi industrializzati interessi circa una persona su 100: in Italia soffrono di Epilessia circa 600mila persone, ben sei milioni in Europa. Nei Paesi a reddito elevato, l’incidenza dell’Epilessia presenta due picchi, rispettivamente nei primi anni di vita e dopo i 75 anni. Nel 2022 l’OMS ha ratificato il Piano d’Azione Globale Intersettoriale per l’Epilessia e gli altri Disturbi Neurologici 2022 – 2031 (Intersectorial Global Action Plan for Epilepsy and other Neurological Disorders, IGAP), il primo piano d’azione globale sulla gestione dell’epilessia, che detta fondamentali obiettivi per gli Stati Membri nei prossimi dieci anni. Gli scopi principali dell’IGAP sono: ottenere l’assistenza sanitaria universale con la fornitura di medicinali essenziali e tecnologie di base necessarie per la loro gestione, l’aggiornamento delle politiche nazionali esistenti riguardo l’Epilessia e gli altri disturbi neurologici, con idonee campagne di sensibilizzazione e programmi di advocacy, la realizzazione di programmi intersettoriali destinati alla promozione della salute del cervello e alla prevenzione dei disturbi neurologici, lo sviluppo di un’idonea legislazione al fine di promuovere la lotta allo stigma e proteggere i diritti umani delle Persone con Epilessia.
Il Convegno nazionale, che ha ottenuto il patrocinio delle Società scientifiche SIN (Società Italiana Neurologia), SINC (Società Italiana Neurofisiologia Clinica), SINPIA (Società Italiana Neuropsichiatria Infanzia Adolescenza), SINP (Società Italiana Neurologia Pediatrica) e AITN (Associazione Italiana Tecnici Neurofisiopatologia), vedrà la partecipazione oltre dei referenti di LICE e del Comitato Scientifico coordinato da Oriano Mecarelli, anche di esperti di fama internazionale, tra cui i maestri dell’Epilettologia italiana Giuliano Avanzini e Carlo Alberto Tassinari. “La loro partecipazione – conclude Flavio Villani, Vicepresidente LICE e Direttore della Unità Operativa di Neurofisiopatologia del Policlinico San Martino – vuole anche ricordare l’importanza che le scuole neurofisiologiche italiane hanno avuto nello sviluppo dell’elettroencefalografia a livello nazionale e internazionale”.
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