Advocacy e Associazioni 23 Luglio 2024 12:50

HCV: Torna la campagna di sensibilizzazione “Epatite C. Mettiamoci un punto”

In Italia la conoscenza delle epatiti virali è molto scarsa. I nostri concittadini, in larga parte, ignorano patologia, modalità di trasmissione e possibilità di cura. Il dato emerge, con grande evidenza, da un’indagine demoscopica condotta da AstraRicerche per Gilead Sciences e “certifica” la necessità di un’ampia attività di sensibilizzazione

HCV: Torna la campagna di sensibilizzazione “Epatite C. Mettiamoci un punto”

Un quadro allarmante quello delineato dall’indagine demoscopica “Italiani ed epatiti” condotta da AstraRicerche per Gilead Sciences su un campione di 1000 italiani.

Circa 1 concittadino su 3 (32,1%) afferma di sapere poco o niente delle epatiti. Tra coloro che dichiarano di avere qualche nozione, oltre 1 su 2 non sa esattamente come ci si può ammalare (57,3%); 6 su 10, inoltre, non conoscono i vari tipi di epatite, né gli effetti sulla salute o le condizioni di vita di un paziente. Solo 7 su 10 sanno che i virus possono essere causa delle epatiti (il 58,7% indica i batteri, il 41,5% i parassiti). Meno di 3 su 10, infine, sono informati sulle possibilità di trattamento e cura.

Dati che evidenziano la necessità di un’informazione più capillare sul tema, anche in vista Giornata Mondiale delle Epatiti che si celebra ogni anno il 28 luglio.

È per questo che riparte “Epatite C. Mettiamoci un punto”, la campagna multicanale che ha inaugurato il suo viaggio a Milano con il Tram della sensibilizzazione, in concomitanza con il Congresso EASL, e che arriva a Roma in questi giorni, sugli schermi dei principali snodi ferroviari della capitale, con l’obiettivo di diffondere una maggiore conoscenza dell’epatite C e delle sue modalità di trasmissione, invitando la popolazione a eseguire il test di screening.

La campagna accende i riflettori su un problema di salute pubblica che coinvolge migliaia di persone che convivono con il virus HCV, responsabile dell’epatite C, e non lo sanno, giacché è una malattia che può rimanere silente anche per molti anni.

Questa attività di comunicazione si inserisce in un più ambizioso progetto di lotta alle epatiti virali, per contribuire al raggiungimento degli obiettivi OMS 2030 di eradicazione delle epatiti.

Obiettivi che, a partire dal 2015, sono così scanditi: ridurre del 90% le nuove infezioni di epatite B e C; ridurre del 65% i decessi correlati all’epatite per cirrosi epatica e cancro; garantire che almeno il 90% delle persone con virus dell’Epatite B e C venga diagnosticato; e che almeno l’80% degli eleggibili al trattamento, lo riceva.

I promotori

“Epatite C. Mettiamoci un punto” è promossa da Gilead Sciences con il patrocinio di 7 Associazioni pazienti – Anlaids Sezione Lombarda ETS, Anlaids Onlus, EpaC – ETS, Associazione Milano Check Point, Cooperativa Sociale Open Group Bologna, Plus Roma, Fondazione Villa Maraini – CRI, di 3 Società Scientifiche – AISF (Associazione Italiana Studio del Fegato), SIMG (Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie), SIMIT (Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali) e della Città Metropolitana di Milano.

Sebbene l’indagine demoscopica rilevi un generale livello di conoscenza piuttosto basso, è chiaro agli intervistati (coloro che affermano di conoscere almeno qualcosa delle epatiti) che si tratta di infezioni potenzialmente gravi: per 8 su 10 (79,4%) possono avere come conseguenza l’insufficienza epatica, per il 72,2% la cirrosi, per il 69,1% la morte prematura, e per il 67,5% il tumore al fegato. Accanto a questa conoscenza persiste però una falsa credenza: per 7 Italiani su 10 le epatiti danno sintomi visibili; solo poco più di 1 su 10 sa che l’epatite C può essere silente.

Aumentare la consapevolezza

“L’infezione da HCV può rimanere silente anche per molti anni, danneggiando progressivamente le funzionalità del fegato, senza che se ne abbia consapevolezza – sottolinea Stefano Fagiuoli, Direttore Unità Complessa di Gastroenterologia, Epatologia e Trapiantologia ASST Papa Giovanni XXIII, Bergamo; Gastroenterologia, Dipartimento di Medicina Università Milano Bicocca – Diffondere una corretta informazione sulle epatiti è parte integrante del piano per il raggiungimento degli obiettivi OMS 2030, tra i quali si inserisce l’eradicazione dell’epatite C, patologia oggi curabile per la quale c’è ancora un’importante quota di sommerso”.

“Aumentare la consapevolezza sulle modalità di trasmissione dei virus – continua Fagiuoli – è una strategia di successo per favorire l’accesso ai test di screening e promuovere un percorso di diagnosi e trattamento più precoci. Un risparmio in termini sanitari ed economici, con evidenti ricadute sulla salute”.

Su un punto gli intervistati per la ricerca “Italiani ed epatiti” sono quasi tutti d’accordo: le analisi del sangue sono il modo per accertare l’epatite (83,3%). Con l’obiettivo di far emergere il “sommerso”, in Italia è attivo un programma nazionale di screening gratuito dell’epatite C per i nati tra il 1969 e il 1989 e per alcune categorie di persone considerate “a rischio”.

“Informazione, consapevolezza e azione – spiega Roberta D’Ambrosio, Specialista in Gastroenterologia; Epatologa presso la Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico, Milano – sono le parole chiave per una strategia di successo di eradicazione delle epatiti. Mettere un punto alle epatiti e fermare il contagio è un obiettivo comune, che riguarda tutti. Per questo è importante conoscere le modalità di trasmissione delle epatiti, essere consapevoli dell’importanza di fare il test anche in assenza di sintomi o di comportamenti definiti “a rischio”. Basti pensare che l’esposizione a procedure medico-chirurgiche prima degli anni Novanta – quando il virus ancora non era stato scoperto – rappresenta il più importante fattore di rischio per l’infezione da HCV”.

Lo stigma insensato

Un’infezione che non è dunque confinata a categorie particolari di persone, nonostante le epatiti siano ancora avvolte dallo stigma: circa un italiano su 10 (10,8% di chi conosce le epatiti) afferma che sono da evitare i contatti con persone che vivono con le infezioni.

“Conoscenza e sensibilizzazione – afferma Ivan Gardini, Presidente di EpaC ETS – sono azioni necessarie per combattere stigma e falsi miti, ancora diffusi tra gli italiani, oltre che per fermare il contagio. In occasione della Giornata Mondiale delle Epatiti sottolineo l’importanza di informarsi e accedere allo screening nazionale dell’epatite C, gratuito per le persone 35-55enni, un’opportunità non ancora colta pienamente da tutte le Regioni che viaggia a differenti velocità lungo l’Italia. Eppure, fare un semplice test è il primo passo verso la cura, ed evitare cirrosi, tumore del fegato e trapianto”.

A promuovere una corretta informazione sul tema, veicolando i messaggi della campagna di sensibilizzazione “Epatite C. Mettiamoci un punto” ci sono anche due influencer: Diego Passoni, conduttore radiofonico, e Luca Trapanese, scrittore, attivista e fondatore dell’Associazione “A ruota libera”. È inoltre online www.epatitecmettiamociunpunto.it, un sito per conoscere l’epatite C e le sue modalità di trasmissione a partire da quattro storie di persone comuni che grazie al test hanno scoperto e curato l’infezione.

 

 

Articoli correlati
Società Scientifiche, Associazioni di Pazienti e Istituzioni firmano il Patto contro l’Epatite C
Secondo il Rapporto ISHEO presentato oggi a Roma, il programma di screening per l’HCV ad oggi ha raggiunto finora solo l’11% della popolazione tra i 35 e i 55 anni. Per gli esperti è fondamentale prorogarlo al 2025 ed estenderlo alle fasce di età più a rischio
Luce verde per gli screening HCV nel 2023. Fondamentale il ruolo dei medici di famiglia anche per diagnosi e trattamenti
«Quello che stiamo per affrontare è un momento chiave: il medico di famiglia resta la figura principale per raggiungere la popolazione generale dove si può nascondere il virus e colui che può indirizzare le persone a rischio verso screening e linkage-to-care», sottolinea Alessandro Rossi, Responsabile SIMG Malattie Infettive
Giornata delle Epatiti ai tempi del Covid-19, Aghemo (AISF): «Avremo incremento di morti a causa di diagnosi e controlli mancati»
Con l’esplosione della pandemia l’Italia non è più in linea con l’obiettivo OMS di eradicare l’Epatite C entro il 2030. Il Segretario AISF: «Urgente rilanciare vaccini, screening e trattamenti»
di Isabella Faggiano
Fast Track Cities, le città italiane si attrezzano per eliminare HIV e Epatite C entro il 2030
Decisori politici e amministratori locali insieme a Società Scientifiche e Associazioni Pazienti per illustrare e rafforzare le "Fast Track Cities - Città a misura di Paziente HIV-HCV". Il progetto ha già prodotto risultati significativi nella percezione e nei servizi per la lotta all’HIV. Adesso si estende anche all’HCV, con "Checkpoint", ambulatori, percorsi facilitati per screening e controlli per malattie infettive oggi divenute curabili
Salute, Rostan (Misto): «Subito screening su Epatite C, perso un anno»
«È necessario dare attuazione al Decreto legge 162 del 2019 partendo dalle categorie più a rischio che rappresentano un serbatoio di diffusione del virus come i consumatori di sostanze stupefacenti», sottolinea la vicepresidente della Commissione Affari Sociali
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Salute

Sanità Informazione sospende gli aggiornamenti per la pausa natalizia. Grazie e auguri a tutti i lettori!

Sanità Informazione sospende gli aggiornamenti per la pausa natalizia e, ringraziando tutti i suoi lettori, augura a tutti feste serene dando appuntamento al 7 gennaio 2025
Advocacy e Associazioni

Disabilità: ecco tutte le novità in vigore dal 1° Gennaio 2025

L’avvocato Giovanni Paolo Sperti, in un’intervista a Sanità Informazione, spiega quali saranno le novità in tema di legge 104/1992, indennità di accompagnamento e revi...
Advocacy e Associazioni

Natale, successo virale per il video dei ragazzi dell’Istituto Tumori di Milano

Il video di ‘Palle di Natale’ (Smile, It’s Christmas Day), brano scritto e cantato dagli adolescenti del Progetto giovani della Pediatria dell’Int, in sole 24 ore è stat...
Advocacy e Associazioni

Amiloidoisi cardiaca: “L’ho scoperta così!”

Nella nuova puntata di The Patient’s Voice, Giovanni Capone, paziente affetto da amiloidosi cardiaca racconta la sua storia e le difficoltà affrontate per arrivare ad una diagnosi certa. ...
Prevenzione

Ecco il nuovo Calendario per la Vita: tutte le vaccinazioni secondo le ultime evidenze scientifiche

Il documento affronta tutti gli strumenti per la prevenzione, dai vaccini contro il COVID-19 agli strumenti per combattere l’RSV, passando per i vaccini coniugati contro lo Pneumococco e quello ...