Advocacy e Associazioni 24 Settembre 2024 11:40

Fibrosi cistica: in Italia 1 su 30 è un portatore sano. FFC: “Necessario che screening sia accessibile a tutti”

La piena accessibilità a un programma di screening per la fibrosi cistica per una genitorialità consapevole è uno degli obiettivi del progetto triennale “1 su 30 e non lo sai” di Fondazione per la ricerca sulla fibrosi cistica Ets, che ha organizzato una serata di sensibilizzazione a Roma con numerosi referenti istituzionali

Fibrosi cistica: in Italia 1 su 30 è un portatore sano. FFC: “Necessario che screening sia accessibile a tutti”

Instaurare un dialogo costante con i rappresentanti delle istituzioni, affinché il test del portatore sano di fibrosi cistica diventi un programma di screening accessibile a tutti e in convenzione sull’intero territorio nazionale per una genitorialità consapevole. È questo uno degli obiettivi prefissati e costantemente alimentati da “1 su 30 e non lo sai”, il progetto triennale di Fondazione per la Ricerca sulla Fibrosi Cistica ETS che mira a promuovere la ricerca sulla patologia, formare la comunità scientifica e informare la popolazione generale sulla fibrosi cistica (FC) e sul relativo test al portatore sano attraverso una omonima campagna. Per questo motivo si è tenuta ieri, a Roma, una serata di sensibilizzazione alla quale sono stati invitati numerosi referenti istituzionali per fare il punto della situazione sul test del portatore e raccogliere nuove proposte di azione, in occasione del lancio della Prima Settimana di Sensibilizzazione sul test del portatore sano di FC.

I figli di portatori delle mutazioni hanno un rischio del 25% di avere un bambino con fibrosi cistica

La fibrosi cistica è una malattia genetica e multiorgano, presente dalla nascita e dovuta a mutazioni nel gene CFTR ). I pazienti nascono da genitori entrambi portatori sani – quasi sempre inconsapevolmente – di una copia mutata del gene e che hanno quindi un rischio del 25%, 1 probabilità su 4 a ogni gravidanza, di avere un bambino con FC. Il Servizio Sanitario Nazionale a oggi offre il test per l’identificazione della maggior parte dei portatori di mutazioni del gene CFTR soltanto a persone considerate ad alto rischio di dare alla luce figli affetti dalla patologia, ossia con parenti che hanno la fibrosi cistica. Anche le coppie che intraprendono percorsi di procreazione medicalmente assistita (PMA) possono accedere al test.

Il test del portatore può aiutare a scelte riproduttive consapevoli

In Italia, 1 persona su 30 della popolazione è portatrice sana della malattia e una coppia su 900 ha ad ogni gravidanza una probabilità del 25% di avere un figlio con questa malattia. Il test del portatore, che può essere proposto ai potenziali genitori sia prima che durante una gravidanza, dovrebbe costituire un’opportunità per compiere scelte riproduttive informate per tutte le coppie in qualsiasi Regione. Nasce da qui il forte interessamento sulla tematica anche da parte delle Istituzioni. A livello parlamentare, infatti, la questione del test del portatore è stata affrontata già dallo scorso anno con la presentazione di un Emendamento alla Legge di Bilancio 2024 con cui si prevedeva la messa in atto di modelli sperimentali di screening del portatore sano per favorire una genitorialità consapevole.

Il lungo iter dell’Emendamento sul test del portatore

L’Emendamento è stato poi convertito in un Ordine del Giorno, atto di indirizzo con il quale si impegnava il Governo a dare soluzione, nel primo provvedimento utile, alle problematiche sollevate dall’Emendamento stesso. A questo primo OdG presentato in Senato ne è seguito un secondo, avente come oggetto la medesima tematica. Sul tema dello screening del portatore è stata infine presentata un’Interrogazione parlamentare: la richiesta è sapere quali azioni il Ministro della Salute intenda adottare per favorire la definizione di modelli sperimentali di screening del portatore sano e per strutturare delle campagne di informazione e sensibilizzazione della popolazione sulla fibrosi cistica, al fine di mantenere alta l’attenzione sulla patologia e sul test del portatore.

Lo spot “1 su 30 e non lo sai”

L’evento di networking di Fondazione Ricerca Fibrosi Cistica è stato anche l’occasione per presentare, in anteprima, lo spot televisivo sulla campagna sociale di informazione e di sensibilizzazione sul test del portatore sano “1 su 30 e non lo sai”, in onda sulle reti RAI, e per ascoltare la testimonianza di Giulia, giovane donna con la fibrosi cistica, protagonista di un contributo video che sarà lanciato sulla piattaforma Freeda. “Chi sa cos’è la fibrosi cistica non può che sostenere questa campagna che colma un vuoto informativo, ancora prima che sociale: conoscere per decidere”, dichiara Matteo Marzotto, presidente FFC Ricerca.

 

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