In Italia, ogni anno, vengono eseguite 10mila amputazioni maggiori di coscia, gamba o piede, per cause vascolari. Una dramma non solo per il paziente che la subisce, ma anche per i familiari che si faranno carico, sia emotivamente che economicamente, della sua assistenza. Non meno importanti i conseguenti costi sociali per la comunità e quelli assistenziali che spettano al Sistema Sanitario Nazionale. Eppure, basterebbe poggiare due dita sulla caviglia, in particolare sull’arteria pedidia e sulla arteria tibiale posteriore (dorso e retro malleolo), per verificare la presenza, ed eventualmente l’intensità del battito cardiaco. Un gesto così semplice, eppure poco considerato, che ha ispirato il nome dell’Associazione pazienti malattie vascolari ‘Ti tocco toccati’.
“Non è solo un gioco di parole o uno slogan ammiccante, ma un progetto che vuole mettere al centro il paziente anziano con le sue comorbidità e promuovere la prevenzione e i sani stili di vita”, racconta, in un’intervista a Sanità Informazione, il dott. Claudio Novali, fondatore e presidente dell’Associazione dei pazienti che dedicherà all’argomento un’intera sessione dell’International Vascular Days, in programma nella Capitale dal 20 al 22 marzo. “L’arteriosclerosi – continua il dottor Novali – è la malattia del secolo”. Per spiegarla in parole semplici il Presidente di ‘Ti tocco toccati’ utilizza la similitudine dei tubi ostruiti dal calcare: “Allo stesso modo possono ostruirsi anche le nostre arterie e se si chiudono completamente l’organo che ne era alimentato va in un ischemia”.
Le malattie vascolari coprono un ampio raggio di azione: “Interessano il sistema arterioso come l’ictus cerebrale, l’aneurisma dell’aorta addominale, le arteriopatie degli arti inferiori, il sistema venoso, come la malattia venosa cronica, la trombosi venosa e l’embolia polmonare e, infine, il sistema linfatico con le linfangiti e il linfedema – aggiunge, in un’intervista a Sanità Informazione, il dottore Luigi Antignani, Presidente della Società Italiana di Medicina Vascolare, copresidente dell’International Vascular Days 2025 e direttore del centro vascolare di Nuova Villa Claudia -. Tutte queste forme possono essere adeguatamente gestite con una attenta profilassi volta soprattutto ad evitare la comparsa delle complicanze, il più delle volte mortali, e una corretta terapia indicata dallo specialista dopo un’accurata visita e l’esecuzione di esami specifici vascolari”.
Purtroppo però, proprio come mostrano i numeri sulle amputazioni effettuate ogni anno per cause vascolari, spesso si consulta uno specialista quando è troppo tardi. “Mai sottovalutare i sintomi – consiglia il dottor Novali -. Se dopo cento metri di corsa si avverte un crampo al piede la colpa non è sempre della sciatica – incalza lo specialista -. Questo, infatti, è tra i sintomi più frequenti di insufficienza vascolare. La mia esperienza clinica quotidiana, maturata nel corso di decenni di carriera ospedaliera, mi ha mostrato che la diagnosi tardiva è il principale ostacolo con cui si scontrano i trattamenti”. Più tardi si individua la malattia, più sarà difficile curarla.
Per questo, l’Associazione ‘TiToccoToccati’ intende sensibilizzare trasversalmente tutta la comunità, sia quella scientifica, che quella in generale, non trascurando nemmeno le nuove generazione che, seppur non interessate personalmente dal problema, possono salvare i propri cari, mettendo la mano sulla caviglia di genitori, zii e nonni. “L’autodiagnosi può davvero rappresentare quel gesto che ti cambia la vita. Le lesioni aterosclerotiche dei vasi periferici sono patologie da non sottovalutare: l’ultimo stadio di questa malattia impone il sacrificio chirurgico di un arto o di parte di esso con perdita di autonomia da parte del paziente che non potrà mai più essere riconquistata”, conclude il Presidente Novali.
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