I dati, presentati nella prima Conferenza Nazionale Smile House, rivelano l’importanza della Fondazione: dal 2010 ad oggi sono state effettuate oltre 45.582 visite per l’inserimento nel programma e sono state fornite 93.090 consulenze multidisciplinari, di cui 27.459 in ambito ortodontico
Nel 2023, il 65% dei bambini nati in Italia con labiopalatoschisi è stato trattato in uno degli otto Centri Smile House. Un dato che sottolinea l’importante operato della Rete Smile House nel trattamento delle malformazioni cranio-maxillo-facciali. La Fondazione, lavorando a supporto del servizio sanitario nazionale, mette al centro il paziente e la sua famiglia, riducendo al minimo la migrazione sanitaria con la garanzia delle migliori cure possibili direttamente sul territorio. Un’esperienza che, nel corso degli anni. ha già permesso di assistere ben 1.698 pazienti, accompagnati nel loro percorso dalla diagnosi prenatale fino alla fine della crescita. I numeri parlano chiaro sull’importanza della rete Smile House: ad oggi, sono state effettuate oltre 45.582 visite per l’inserimento nel programma e sono state fornite 93.090 consulenze multidisciplinari, di cui 27.459 in ambito ortodontico. A questi si aggiungono i 3.226 pazienti già sottoposti a un totale di 4.775 procedure chirurgiche. I dati sono stati presentati a Roma in occasione della prima Conferenza Nazionale Smile House.
Un riconoscimento che spinge la Fondazione a porsi degli obiettivi ancora più ambiziosi per il futuro. “Vogliamo consolidare e ampliare il modello di assistenza integrato che abbiamo costruito negli anni – spiega Domenico Scopelliti, Vicepresidente della Smile House Fondazione ETS -. Questo significa continuare a collaborare strettamente con istituzioni come il Ministero della Salute, l’Istituto Superiore di Sanità e AGENAS, affinché ogni bambino nato con labiopalatoschisi in Italia possa ricevere le cure necessarie senza doversi spostare dal proprio territorio. Il nostro impegno è rivolto non solo a migliorare l’accessibilità alle cure, ma anche a garantire un supporto completo alle famiglie, che spesso devono affrontare sfide emotive e logistiche enormi. Continueremo a investire nella formazione specialistica del nostro personale e nella codifica delle Buone Pratiche, per garantire un miglioramento continuo della qualità delle cure, e continueremo la nostra lotta alla migrazione sanitaria, offrendo invece una rete sempre più efficiente e vicina alle esigenze delle famiglie. Parallelamente, ci impegneremo a rafforzare l’integrazione tra i vari centri Smile House, migliorando la condivisione delle competenze e delle esperienze tra i nostri team multidisciplinari. Questa sinergia interna ci permetterà di offrire cure sempre più personalizzate e mirate, accompagnando i pazienti non solo nella fase chirurgica, ma in tutto il percorso di riabilitazione e reinserimento sociale”.
La singolarità di Smile House Fondazione ETS è data infatti dal suo approccio, con cui segue il paziente dall’individuazione della malformazione alla pianificazione del percorso di cura, anche preparando lui e la famiglia alle implicazioni connesse alla patologia, sia medico-chirurgiche che psicologiche ed economiche. Un punto di riferimento nel settore, come dimostrano i numeri delle operazioni e delle visite effettuate negli otto Centri Smile House in Italia: quattro Centri Hub (Roma, Vicenza, Pisa e Monza), dove si svolgono attività chirurgiche primarie e trattamenti secondari e multispecialistici, e quattro Centri Spoke (Cagliari, Taranto, Ancona e Catania), dove si svolgono trattamenti secondari e multispecialistici. Una rete di eccellenza per la diagnosi e la cura delle malformazioni cranio-maxillo-facciali in Italia.