Advocacy e Associazioni 11 Febbraio 2025 15:00

Malattie epatiche, il Libro Bianco di AISF: “Più prevenzione, screening e terapie innovative”

Il Libro Bianco “Le malattie epatiche: definizione di ambiti e interventi per un approccio integrato” rileva il maggior peso della malattia metabolica del fegato e del consumo alcolico, proponendo possibili soluzioni
di I.F.
Malattie epatiche, il Libro Bianco di AISF: “Più prevenzione, screening e terapie innovative”

“Aumento degli screening, prevenzione, promozione di corretti stili di vita, presa in carico dei pazienti in modo uniforme sull’intero territorio nazionale: anche per quanto riguarda le patologie epatiche. Sono questi gli aspetti prioritari sui quali la politica deve confrontarsi e dare risposte”. A dirlo è l’On. Ilenia Malavasi, Membro XII Commissione, Affari Sociali alla Camera, in occasione della presentazione del Libro Bianco “Le malattie epatiche: definizione di ambiti e interventi per un approccio integrato”, realizzato dall’Associazione Italiana per lo Studio del Fegato (AISF), presentato oggi al Ministero della Salute. Le malattie del fegato, infatti, stanno cambiando e rappresentano sempre più un’emergenza epidemiologica e clinica nel nostro Paese, con un forte impatto economico per il Servizio Sanitario Nazionale. Il progresso scientifico offre nuovi strumenti utili per diagnosi e terapie, ma servono politiche adeguate per favorire la prevenzione e la presa in carico dei pazienti con patologie epatiche.

La nuova epidemiologia delle malattie epatiche

Alla realizzazione del Libro Bianco hanno collaborato gli specialisti della società scientifica insieme a enti istituzionali, associazioni di pazienti come EpaC ETS, giuristi, economisti. All’interno si affrontano le patologie del fegato, dalle epatiti virali alla steatosi epatica, dall’epatite alcolica alle malattie genetiche e rare, fino alle malattie autoimmuni e colestatiche, alla cirrosi epatica, alle neoplasie primitive e al trapianto di fegato. Ogni patologia si analizza dall’inquadramento epidemiologico a quello clinico e scientifico, riflettendo poi sulle necessità dei pazienti, sull’inquadramento normativo/regolatorio e organizzativo, per arrivare a delineare, con il supporto dell’analisi di dati ufficiali, raccomandazioni concrete per migliorare il percorso di cura e la gestione della patologia. “Lo stimolo alla realizzazione del Libro Bianco è giunto dalla nuova epidemiologia delle malattie epatiche e dai nuovi strumenti disponibili – spiega la Prof.ssa Vincenza Calvaruso, Segretario Generale AISF –. In passato, infatti, le epatiti virali rappresentavano la principale preoccupazione: oggi abbiamo strumenti straordinari a livello preventivo e terapeutico, come i vaccini per l’Epatite B e i farmaci DAA che permettono di eradicare l’Epatite C definitivamente, in poche settimane e senza effetti collaterali. Negli ultimi anni, invece, è cresciuto l’allarme sulla malattia metabolica del fegato e sul consumo alcolico, prima meno diffuse. La prevalenza della steatosi epatica associata a disfunzione metabolica 11(MASLD), ad esempio, è aumentata dal 25.3% (1990-2006) al 38.2% (2016-2019). L’epatopatia alcol-correlata in Italia presenta la prevalenza più alta in Europa, pari al 16.1%”. “Il Libro Bianco ha raccolto i dati sulla prevalenza e sull’incidenza delle malattie epatiche, ha messo a fuoco le criticità esistenti e ha lanciato alcune soluzioni, forte anche delle tante best practice locali che in questi anni sotto l’ombrello di AISF hanno sviluppato importanti filoni di ricerca scientifica – aggiunge la Prof.ssa  Calvaruso – Alla luce dei dati emersi, AISF propone alle istituzioni di collaborare per creare dei PDTA per le malattie epatiche, riconoscendo la specificità che contraddistingue le malattie del fegato. Dobbiamo impegnarci, tra le altre cose, su screening e trattamenti per le epatiti, prevenzione della steatosi metabolica, politiche per ridurre il consumo di alcol, ricerca farmacologica, diagnosi precoce delle malattie rare, presa in carico dei pazienti sul territorio, favorire l’accesso alle terapie innovative, omogeneità dei trattamenti tra le varie regioni”.

Il contributo delle Istituzioni

“La salute del fegato è fondamentale per il benessere generale della popolazione, ma purtroppo rimane troppo spesso una questione trascurata nel panorama delle politiche sanitarie – afferma il Senatore Gianni Berrino, Presidente dell’Intergruppo parlamentare ‘Epatiti virali e malattie del fegato’ –. Questo libro bianco vuole porre l’accento sull’urgenza di affrontare seriamente il problema, a livello preventivo e terapeutico. Il documento evidenzia inoltre la necessità di implementare politiche sanitarie integrate, che coinvolgano tutti gli attori del sistema sanitario, dai medici di medicina generale agli specialisti, dalle associazioni di pazienti agli enti pubblici, tutti insieme per migliorare la diagnosi precoce e la gestione delle malattie epatiche. La presentazione del libro bianco segna l’inizio di una serie di iniziative destinate a sensibilizzare appunto il pubblico e a sollecitare un cambiamento nella gestione delle malattie del fegato, compresi noi parlamentari, al fine di garantire che le future scelte politiche sanitarie riflettano le reali necessità dei pazienti”.
Per l’On. Ilenia Malavasi “anche per quanto riguarda la promozione di stili di vita sani, occorre certamente aumentare le risorse e le azioni conseguenti, pensando soprattutto al consumo di alcol, che si sta diffondendo sempre più, anche tra le fasce di popolazione giovanile, e che ha una ricaduta diretta rispetto a diverse patologie epatiche. Infine, occorre certamente lavorare sul tema dell’uniformità di assistenza sanitaria – diagnosi, presa in carico dei pazienti, trattamenti – sul territorio nazionale, non solo per una questione di equità e di giustizia, ma anche per contrastare il fenomeno della migrazione sanitaria, le trasferte che molti pazienti e le loro famiglie sono costrette a fare, rispetto alla propria residenza, per poter ricevere un’assistenza adeguata. Insomma – conclude – occorre accrescere sempre più la consapevolezza che, nonostante ci sia molto da fare per la salute del fegato, investire in salute paga sempre e questo è compito della politica”.

 

 

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