Pubblicato il provvedimento che definisce l’elenco delle patologie oncologiche per le quali è previsto un termine ridotto per maturare il diritto all’oblio rispetto al limite dei 10 anni (o 5 anni, se la diagnosi è precedente al compimento del ventunesimo anno di età) dalla fine del trattamento o dall’ultimo intervento chirurgico
La legge per l’oblio oncologico ha il suo primo decreto attuativo, messo a punto dal ministero della Salute. Il provvedimento, pubblicato in Gazzetta ufficiale il 24 aprile, definisce l’elenco delle patologie oncologiche per le quali è previsto un termine ridotto per maturare il diritto all’oblio rispetto al limite dei 10 anni (o 5 anni, se la diagnosi è precedente al compimento del ventunesimo anno di età) dalla fine del trattamento o dall’ultimo intervento chirurgico.
La Federazione italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia (FAVO) con le centinaia di associazioni di pazienti oncologici federate in rete esprime soddisfazione per l’emanazione da parte del Ministero della Salute del primo decreto attuativo della legge sull’oblio oncologico con il quale vengono individuate le forme tumorali che possono considerarsi guarite in meno di 10 anni dalla fine dei trattamenti (oppure 5 anni per le diagnosi effettuate prima dei 21).
“Scienza e diritto marciano uniti nel decretare che di cancro si guarisce, anche a pochi anni dalla diagnosi. A quasi quattro mesi dalla legge sull’oblio oncologico – sottolinea Elisabetta Iannelli, Segretario Generale FAVO – il Ministero della Salute ha emanato il decreto che stabilisce, per alcune patologie oncologiche, tempi di guarigione più brevi di quelli previsti dalla norma generale della legge. Tra queste: il tumore al colon retto al primo stadio, quello alla mammella al primo e al secondo stadio, quello del testicolo ed alcuni tumori della tiroide sono considerati guariti a un anno dalla fine del trattamento o dall’ultimo intervento chirurgico. È questa la risposta che centinaia di migliaia di persone stavano aspettando, un ulteriore passo verso il superamento dell’anacronistico quanto inaccettabile stigma che affligge chi ha avuto una diagnosi oncologica, che ancora incute tanto terrore. L’emanazione di questo primo decreto è un importante segnale da parte del Ministero nel dare piena attuazione alla legge e Favo con la rete delle Associazioni di pazienti, insieme ad Aiom, dopo aver promosso e lavorato intensamente per l’emanazione della legge sul diritto all’oblio oncologico, continueranno a monitorarne l’attuazione in tutte le sue declinazioni. A breve – ricorda ancora – è attesa l’emanazione del decreto del Ministero della Salute che regola il certificato di guarigione”.
“Accogliamo con immensa soddisfazione questo ulteriore passo avanti della Politica su un tema a noi molto caro e per il quale ci battiamo da almeno un decennio – afferma dal canto suo Annamaria Mancuso, Presidente di Salute Donna ODV e Coordinatrice del Gruppo di advocacy “La salute: un bene da difendere, un diritto da promuovere” cui afferiscono oltre 45 Associazioni – le persone colpite da un cancro devono sopportare un lungo e faticoso percorso di cura e follow up, è giusto che al termine delle cure quando la malattia è sconfitta, esse possano tornare a vivere come tutti gli altri cittadini italiani e accedere a quelli che sono diritti inalienabili della persona. Ringraziamo i politici e i legislatori sensibili a queste problematiche e auspichiamo di proseguire insieme a loro sulla strada del dialogo proficuo e costruttivo”.