La psoriasi è una patologia che ha un forte impatto emotivo su chi ne soffre, a causa della sua visibilità sul corpo. La conseguenza è una riduzione della qualità di vita. Oggi, grazie alla ricerca, è possibile gestire efficacemente la psoriasi e tornare ad avere una buona qualità di vita. Per diffondere questo messaggio Bristol Myers Squibb – con il patrocinio di APIAFCO e SIDeMaST – lancia Psorridi”, una campagna digitale di sensibilizzazione
In Italia oltre un milione e mezzo di persone sono affette da psoriasi. La stragrande maggioranza – il 90% – soffre della forma “a placche”, detta così perché caratterizzata da placche rotonde od ovali, ben delineate e generalmente ricoperte da squame biancastre.
Una condizione che ha un forte impatto sul benessere emotivo dei pazienti, influenzando le relazioni personali e professionali e determinando una riduzione della qualità di vita. Oggi, grazie ai progressi della ricerca, è possibile gestire la psoriasi in maniera efficace e tornare a una buona qualità di vita.
Con l’obiettivo di diffondere questo messaggio Bristol Myers Squibb lancia “Psorridi”, una campagna digitale di sensibilizzazione. Il progetto prevede la diffusione digitale di un video manifesto, la condivisione di contenuti sui principali social media e una landing page con informazioni sulla patologia.
“Psorridi” è realizzata con il patrocinio di APIAFCO (Associazione Psoriasici Italiani) e SIDeMaST (Società Italiana di Dermatologia medica, chirurgica, estetica e di Malattie Sessualmente Trasmesse).
“È una patologia sistemica infiammatoria della pelle che presenta un andamento cronico e recidivante. – sottolinea Giuseppe Argenziano, Presidente Nazionale SIDeMaST – In totale, interessa il 2,6% della popolazione italiana: oltre 1,5 milioni di uomini e donne. La psoriasi a placche si presenta quasi sempre con chiazze gonfie rosse, ricoperte di scaglie biancastre o argentate, distribuite in maniera simmetrica su gomiti, ginocchia, mani, piedi e cuoio capelluto e che causano forte prurito e bruciore. Può essere associata a molteplici comorbilità che possono avere un impatto sul benessere dei pazienti. Le più frequenti sono a carico del sistema metabolico e cardio-circolatorio. Nel 30% dei casi degenera in una malattia reumatologica importante come l’artrite psoriasica. Quando non peggiora, invece, rimane una condizione cronica dalla quale però non si può guarire. In questo contesto è importante che i pazienti si rivolgano al dermatologo per valutare la terapia più adatta a loro. Come Sidemast, abbiamo scelto di supportare la nuova campagna, per diffondere maggiore consapevolezza su questa patologia.”.
“Non è una malattia contagiosa ma viene vissuta lo stesso con imbarazzo e disagio – aggiunge Valeria Corazza, Presidente di APIAFCO – Chi ne è colpito prova un forte senso di frustrazione legato alla visibilità delle macchie sulla pelle e la gestione quotidiana della psoriasi può essere difficile. Le parti del corpo colpite rischiano di diventare il “biglietto da visita” dei pazienti. Tutto ciò può portare a stati psicologici vicini alla depressione che vanno a complicare il quadro clinico del paziente. La nostra Associazione sostiene con forza la campagna Psorridi perché siamo convinti che una corretta informazione possa davvero essere una preziosa fonte di aiuto. L’iniziativa, con i suoi messaggi positivi, stimola i pazienti ad affrontare la loro condizione con ottimismo perché, oggi, riappropriarsi dei momenti importanti della propria vita e guardare avanti con un sorriso, grazie alla scienza, è possibile.”.
“La nostra Azienda vuole essere vicina ai pazienti che convivono con la psoriasi – conclude Regina Vasiliou, General Manager Bristol Myers Squibb Italia -. Bristol Myers Squibb è fortemente impegnata nel campo dell’immunologia, dedicandosi alla ricerca e allo sviluppo di terapie innovative per migliorare la vita dei pazienti affetti da malattie autoimmuni e infiammatorie. Sono orgogliosa di questo progetto che intende trasmettere un messaggio di speranza, come il nome suggerisce, alle tante persone che convivono con questa patologia impattante sia fisicamente che psicologicamente, perché la scienza non si ferma”.