Advocacy e Associazioni 4 Marzo 2025 15:04

Settimana del cervello, Sin: “Promuovere l’alleanza tra clinici e ricercatori”

La Settimana del cervello si celebra in tutto il mondo dal 10 al 16 marzo, per ricordare il trentennale della Fondazione Cavalieri Ottolenghi e la 'mecenate' che ne ha posto le basi, trasformando un dolore personale in fiducia nel progresso della scienza e della ricerca per la cura delle patologie neuropsichiatriche
Settimana del cervello, Sin: “Promuovere l’alleanza tra clinici e ricercatori”

In oltre il 10% delle famiglie italiane c’è almeno una persona che soffre di malattie neuro psichiatriche, patologie che hanno un costo totale stimato di circa 87 miliardi di euro ogni anno. La problematica sarà il tema al centro dei due appuntamenti in programma l’11 e il 12 marzo al Circolo dei lettori di Torino, in occasione della Settimana del cervello, che si celebra in tutto il mondo dal 10 al 16 marzo, per ricordare il trentennale della Fondazione Cavalieri Ottolenghi e la ‘mecenate’ che ne ha posto le basi, trasformando un dolore personale in fiducia nel progresso della scienza e della ricerca per la cura delle patologie neuropsichiatriche.

Urge promuovere la ricerca e l’innovazione

Nel dettaglio, per il primo appuntamento della Settimana del cervello è prevista la conferenza ‘Brain Health: un’alleanza tra clinici e ricercatori per la salute del cervello’, durante la quale il professor Padovani spiegherà l’urgenza di coniugare gli sforzi per una risposta coordinata a livello nazionale, europeo e globale per promuovere la ricerca e l’innovazione nel campo: un’alleanza tra clinici, farmacologi, neurobiologi per prevenire e curare le malattie del cervello, all’interno del concetto di One health, una salute unica e olistica che coinvolga l’uomo, gli animali e l’ambiente in cui vivono. Perché non c’è un cervello in salute in un corpo malato e viceversa.

Il dialogo tra cinema e neuroscienze

Il secondo appuntamento, mercoledì 12 marzo, è dedicato al dialogo tra cinema e neuroscienze. Andrea Giaime Alonge, docente di Storia del cinema e Sceneggiatura cinematografica dell’Università di Torino e Alessandro Vercelli, direttore del dipartimento di Neuroscienze e del Nico – Università di Torino, parleranno di due mondi intrecciati indissolubilmente. Le neuroscienze indagano, infatti, i sottili meccanismi mentali che quest’arte evoca e sfrutta, d’altro canto il cinema racconta la malattia mentale e la sua cura in moltissimi modi, aiutando a combattere lo stigma, stimolandoci a immedesimarci nel malato neuropsichiatrico e nei suoi caregiver. Ci sono film poi, come ‘Risvegli’, che raccontano di scienziati di nobili sentimenti, con i quali lo spettatore è chiamato a identificarsi. Ma allo stesso tempo c’è una lunga tradizione – che parte da un classico del cinema muto, ‘Il gabinetto del dr. Caligari’ (1920), e arriva fino a ‘Qualcuno volò sul nido del cuculo’ (1975) – che invece presenta medici e scienziati sotto una luce piuttosto sinistra. Lo scienziato, e in particolare lo scienziato della mente, può essere un eroe, ma anche un pericolo per la società e la libertà dell’individuo. La partecipazione agli eventi – in via Bogino 9 Sala Gioco alle 18:00 – è con ingresso libero fino a esaurimento posti.

La nascita del Nico

“La Fondazione Cavalieri Ottolenghi – spiegano i promotori dell’iniziativa – è nata nel 1995 grazie al lascito all’Università di Torino di Annetta Cavalieri Ottolenghi, gentildonna torinese che, colpita dalla sofferenza provocata dalle malattie mentali, di cui aveva esempi in famiglia, decide, alla sua morte, di destinare tutti i suoi averi allo studio delle cause e alla terapia delle patologie che colpiscono il cervello. La sede e i laboratori di ricerca della Fondazione si sono trasferiti nel 2010 nel nuovo Istituto, costruito nel comprensorio dell’Ospedale San Luigi Gonzaga, a Orbassano (To). È nato così il Nico, Neuroscience Institute Cavalieri Ottolenghi, centro di eccellenza dell’Università di Torino, dove un team di 90 ricercatrici e ricercatori studia con approcci multidisciplinari come si ammala il cervello e come curarlo”, concludono.

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