Attraverso le parole degli autorappresentanti delle strutture associative Anffas presenti nella regione Lazio è stato possibile individuare le problematiche fulcro della discussione degli Stati Generali sulla disabilità intellettive e i disturbi del neurosviluppo
“Ho più di 60 anni e non posso avere l’assistenza domiciliare che mi serve ma a tutte le età abbiamo il diritto di poterci muovere dove vogliamo… Abbiamo il diritto al lavoro: questo diritto non è rispettato completamente perché in passato lavoravo e oggi non lavoro più… Il diritto di scegliere è un diritto importante ma troppo spesso ci viene negato. Questo vale per le istituzioni ma spesso succede anche con le nostre famiglie… Abbiamo il diritto di muoverci liberamente dove vogliamo ma questo diritto non è completamente rispettato perché, ad esempio, mi posso muovere solo vicino casa ma non posso andare a vedere un posto più lontano. La disabilità non è un limite se riceviamo i giusti sostegni: possiamo esprimere il nostro potenziale e possiamo contribuire a migliorare non solo la nostra vita, ma la vita di tutta la comunità”: è attraverso le sempre significative parole degli autorappresentanti delle strutture associative Anffas presenti nella regione Lazio che è stato possibile individuare da subito le questioni e le problematiche fulcro della discussione degli Stati Generali sulla disabilità intellettive e i disturbi del neurosviluppo nel Lazio svoltisi ieri, 23 ottobre, a Roma presso Palazzo Valentini, e organizzati da Anffas Lazio, in collaborazione con Anffas Nazionale e le Associazioni locali Anffas presenti sul territorio (Roma, Cisterna di Latina, Subiaco, Fiuggi, Monti Lepini, Rieti, Anzio-Nettuno).
Aperto con gli interventi di Emanuela Bertini, direttore generale Anffas, di Fulvio Lauri, presidente di Anffas Regione Lazio e di Biancamaria Lanzetta, componente della Giunta Esecutiva di Anffas Nazionale, l’incontro ha visto affrontare molti dei punti evidenziati dagli autorappresentanti, ossia inclusione scolastica, inserimento lavorativo, accessibilità, presa in carico e contesto sociosanitario integrato e non più segmentato. Una discussione ampia che – dopo i saluti di Vincenzo Falabella, presidente Fish, Tiziana Biolghini Consigliera delegata alle Pari Opportunità, Politiche sociali, Cultura, Partecipazione, Trasparenza e Anticorruzione Città metropolitana di Roma Capitale, e Massimiliano Maselli, Assessore all’Inclusione sociale e Servizi alla persona della Regione Lazio – ha preso avvio e spunto anche dal documento “I diritti delle persone con disabilita intellettive e disturbi del neurosviluppo e dei loro familiari nel Lazio. Quadro Generale” illustrato dall’avv. Alessia Maria Gatto e dall’avv. Corinne Ceraolo Spurio, entrambe componenti del Centro Studi Giuridici e Sociali Anffas Nazionale, e ha visto alternarsi gli interventi di Anna Rita Giuseppone, Ufficio Scolastico Regionale – Ufficio III Diritto allo studio, politiche formative e progetti europei. Comunicazione, di Daniele Stavolo, Presidente FISH Lazio, Stefania Stellino, Presidente ANGSA Lazio, Daniele Caldarelli, Presidente AIPD Roma, Francesca Danese, portavoce Forum Terzo Settore Lazio e Umberto Emberti Gialloreti, Presidente della Consulta Disabilità della Regione Lazio: attraverso le loro parole è stato evidenziato come l’inclusione sociale debba essere a 360°, in ogni ambito della società, a partire dalla presa in carico precoce e continuativa, e attraverso la collaborazione e gli strumenti fondamentali di co-progettazione e co-programmazione ancora troppo spesso mancanti non solo nella regione Lazio ma in generale nel panorama nazionale.
Elementi, questi, evidenziati anche dal Ministro per le Disabilità on. Alessandra Locatelli che ha raggiunto i presenti durante la giornata ringraziando Anffas per i costanti momenti di confronto che riesce a creare, il costante impegno posto per un cambiamento reale a partire da quanto fatto per il Progetto di Vita individuale, personalizzato e partecipato, e ponendo l’accento sull’importanza di continuare a collaborare e lavorare insieme: istituzioni e mondo dell’associazionismo e del Terzo Settore, così come avvenuto per il recente G7 Inclusione e Disabilità. A conferma dell’attuale purtroppo mancante confronto e lavoro di co-progettazione e co-programmazione vi è stata l’assenza di numerosi referenti istituzionali invitati a partecipare agli Stati Generali ma anche in questo caso Anffas non si è persa d’animo: l’incontro infatti si è chiuso con l’intervento del vicepresidente vicario di Anffas Nazionale, Emilio Rota, e con l’impegno di tutta la rete associativa locale a proporre un incontro con la Regione Lazio, dimostrando anche questa volta di voler essere attori in prima persona di un cambiamento per riuscire a passare dalle tante parole a fatti concreti e realmente utili per migliorare la Qualità di Vita delle persone con disabilità e delle loro famiglie promuovendo massima esigibilità e massimo rispetto dei loro diritti e di tutti i paradigmi sanciti dalla Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità.
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