Domani si celebra il Bra Day, la giornata internazionale per la consapevolezza della ricostruzione mammaria post-oncologica. Oggi solo il 50% delle donne sceglie di “ricostruirsi”, nonostante farlo possa essere di grande aiuto
Domani si celebra il Bra Day, la giornata internazionale per la consapevolezza della ricostruzione mammaria post-oncologica. Oggi solo il 50% delle donne sceglie di ricostruirsi, nonostante farlo possa essere di grande aiuto. Per sensibilizzare sull’argomento la Beautiful After Breast Cancer (BABC) Italia Onlus ha organizzato oggi pomeriggio, presso il Grand Hotel Plaza di Roma, un evento in cui protagoniste sono le pazienti. “Il Bra Day sottolinea l’importanza della ricostruzione immediata, fondamentale per la donna, per riappropriarsi di sé stessa, ma anche per ricevere meglio le terapie – spiega Marzia Salgarello, chirurgo plastico ricostruttivo presso la Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS e presidente di BABC Italia Onlus – e poter riprendere la propria vita lavorativa e sociale”.
“La ripresa è un momento davvero difficile, un frullatore psicologico in cui i chirurghi plastici hanno un ruolo fondamentale: fanno una cosa che la paziente porterà con sé per tutta la vita”, dice Salgarello. “Ecco perché è importante che siano loro ad accompagnarle nella ripresa in tutte le sfaccettature, fisiche, motorie, psicologiche, intime”, aggiunge. “Giornate come il Bra Day sono davvero importanti per sensibilizzare le donne, e non solo, sull’importanza della ricostruzione immediata“, dichiara Liliana Barone Adesi, dirigente medico dell’U.O. di Chirurgia Plastica, Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, Roma, e vicepresidente di BABC Italia Onlus. “Oggi solo il 50% delle donne sceglie di ricostruirsi”, aggiunge.
“Nelle Breast Unit la percentuale di coloro che ricevono una ricostruzione immediata – dichiara Barone Adesi – è notevolmente più alta. Ecco perché dobbiamo spingere le pazienti a rivolgersi, ove possibile, alle Breast Unit, poiché le possibilità di cura sono di gran lunga migliori. Sono formate da equipe altamente qualificate, di cui i chirurghi plastici sono parte integrante. Ed è tutto programmato in funzione del fatto che la ricostruzione sia la fine del percorso di cura“. E aggiunge: “Attualmente esistono numerose tecniche ricostruttive, tra cui la posizione della protesi mammaria pre-pettorale, cioè davanti al muscolo, che è la più naturale. Ma non c’è uno standard: ogni donna ha la sua ricostruzione in base alle caratteristiche biologiche del tumore, alla tipologia della mastectomia e alle caratteristiche fisiche del corpo e del seno della paziente
Il tema scelto da BABC per il Bra Day di quest’anno è “RICOSTRUIRSI: Dialogo con le donne e i loro compagni”. Cinque donne, molto diverse tra loro, racconteranno la propria esperienza. Quali sono state le difficoltà nel quotidiano, com’è cambiata la percezione del proprio corpo, quali sono stati i possibili ostacoli nel rapporto con i compagni e con i figli e come sono state riaccolte a lavoro. Sono questi alcune delle domande cui cercheranno di dare una risposta, mettendo in luce l’impatto psicologico del tumore al seno nella loro vita. Dal momento che la malattia, pur avendo le donne come protagoniste, investe l’intera famiglia, la BABC vuole dar voce anche a fidanzati, compagni e mariti delle pazienti. Come le hanno aiutate, quali difficoltà hanno incontrato, cosa pensavano i figli, quali sono state le loro paure. A tirare le somme di quanto raccontato dalle pazienti e da chi è stato loro accanto, sarà Marinella Cozzolino, psicoterapeuta e sessuologa clinica.
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