Advocacy e Associazioni 2 Luglio 2024 16:29

Tumori, Progetto Francesca: “Garantire l’accesso a terapie innovative a pazienti con forme rare e aggressive”

Irccs Crob e Fondazione Nadia Toffa hanno dato vita al Progetto Francesca che, oltre a garantire cure innovative, sosterrà la ricerca scientifica con borse di studio e programmi scientifici ad hoc

Tumori, Progetto Francesca: “Garantire l’accesso a terapie innovative a pazienti con forme rare e aggressive”

Garantire ai pazienti colpiti da forme di cancro rare e aggressive la possibilità di accedere a terapie di ultima generazione. È questo l’obiettivo del Progetto Francesca che prende il via grazie a un protocollo d’intesa siglato dall’Irccs Crob, Centro di riferimento oncologico della Basilicata di Rionero in Vulture (Potenza) e dalla Fondazione Nadia Toffa, nata per ricordare la giornalista, conduttrice e inviata delle Iene morta di tumore nel 2019. Il progetto è intitolato alla memoria di Francesca Libutti, giovane paziente che era in cura all’Irccs Crob per un glioblastoma multiforme, grave cancro al cervello.

Il contributo di Associazioni e mondo scientifico

“Insieme, con generosità, competenza e determinazione, aiuteremo tante persone, soprattutto coloro che non conosciamo e che non conosceremo, ma che vedranno migliorare la loro vita. Chi salva una vita salva il mondo”, commentano Margherita Rebuffoni Toffa, madre di Nadia, l’avvocato Elda Libutti, sorella di Francesca, e Giannicola Genovese, responsabile scientifico pro bono Cure di ultima generazione della Fondazione Nadia Toffa Onlus. “È per noi un onore – commenta il direttore generale dell’Irccs Crob, Massimo De Fino – annunciare questo importantissimo progetto che insieme al sostegno della Fondazione Toffa e della famiglia Libutti-Scaringelli darà una preziosa opportunità di cure ad altissimo livello ai pazienti affetti da forme rare e aggressive di tumore, come il glioblastoma multiforme. Siamo orgogliosi di essere stati scelti come co-partner del progetto dalla Fondazione Toffa che opera a livello nazionale e ringrazio Margherita ed Elda per voler dare un’importante opportunità di crescita alla ricerca del Crob”.

La prima fase del Progetto Francesca

Tre le fasi previste dall’accordo. La prima prevede di offrire le migliori e più moderne terapie oncologiche sulla base dei profili genetici della malattia, la cosiddetta medicina personalizzata, potenzialmente con accesso ai più moderni trial clinici e a trattamenti off-label basati su un solido razionale biologico. Le analisi genetiche e molecolari saranno effettuate utilizzando le piattaforme disponibili presso il Crob o in collaborazione con enti esterni privati. Giannicola Genovese, e il direttore dell’Unità operativa complessa di Radioterapia del Crob, Grazia Lazzari, coordineranno lo studio individualizzato dei pazienti. Un gruppo interdisciplinare (Molecular Tumor Board) si riunirà settimanalmente per discutere i pazienti candidati. Il primo programma pilota sarà iniziato al Crob e successivamente esteso alla Rete oncologica lucana.

Il secondo step

La seconda fase del progetto prevede lo stanziamento di due borse di formazione per doctoral o postdoctoral fellows, del valore di 50mila dollari l’una, per la durata di un anno, presso il Dipartimento di Medicina genomica, University of Texas, Md Anderson Cancer Center. L’obiettivo del finanziamento è la formazione di professionisti nel settore della genomica del cancro per lo sviluppo di un programma competitivo di diagnostica clinica molecolare presso il Crob, per servire il territorio della Rete oncologica lucana e regioni limitrofe.

La fase 3: il glioblastoma multiforme

La terza fase prevede lo sviluppo di un programma di ricerca competitivo che sarà focalizzato sull’identificazione dei meccanismi genetici e molecolari coinvolti nella resistenza a chemio e radioterapia nel glioblastoma multiforme, una delle forme più aggressive di cancro, in pazienti sia pediatrici che adulti. Il progetto si prefigge inoltre di facilitare la sovvenzione delle Asl, su tutto il territorio nazionale, per il dispositivo elettromagnetico ‘caschetto Optune’, a vantaggio dei pazienti affetti da glioblastoma multiforme e per fornire supporto alle loro famiglie.

 

 

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