I ricercatori hanno stimato che ogni estate, tra il 2036 e il 2065, circa 71-80 giorni avranno una temperatura di almeno 33 gradi o più. Sulla base di questi cambiamenti, il numero di vittime annuali del caldo dovrebbe aumentare di 2,6 per la popolazione generale
I decessi per cause cardiovascolari dovute al caldo estremo aumenteranno fino a triplicare tra il 2036 e il 2065 negli Stati Uniti e analogamente in tutti i paesi con clima estivo sempre più rovente. A essere maggiormente colpiti gli adulti con oltre 65 anni. Le previsione sono state rivelate dai ricercatori dell’Università della Pennsylvania, a Philadelphia , in uno studio pubblicato sulla rivista Circulation. Attualmente il caldo estremo causa meno dell’1% delle morti per patologie cardiovascolari.
“Il peso sulla salute causato dal caldo estremo continuerà a crescere nei prossimi decenni – spiega l’autore dello studio Sameed Khatana -. A causa dell’impatto diseguale del caldo estremo su diverse popolazioni, si tratta anche di una questione di equità sanitaria e potrebbe esacerbare le disparità di salute già esistenti”. I ricercatori hanno valutato i dati americani tra maggio e settembre del 2008-2019. In quel periodo sono avvenute più di 12 milioni di morti correlate alle malattie cardiovascolari. I ricercatori hanno collegato le temperature estreme che si sono verificate durante ciascun periodo estivo a una media nazionale di 1.651 morti cardiovascolari annuali. Alcune aree, come il Sud e il Sudovest del paese, sono state più colpite rispetto ad altre, come il Nordovest e il Nord-est.
Sulla base delle previsioni di cambiamenti ambientali e demografici, i ricercatori hanno guardato al periodo 2036-2065 e hanno stimato che ogni estate, circa 71-80 giorni avranno una temperatura di almeno 33 gradi o più . Sulla base di questi cambiamenti, hanno previsto che il numero di vittime annuali del caldo aumenterà 2,6 volte per la popolazione generale, passando da 1.651 a 4.320. Se le emissioni di gas serra aumentano notevolmente, i decessi potrebbero triplicare, arrivando a 5.491. Per gli adulti più anziani, le previsioni sono più evidenti. Tra gli over-65 i morti potrebbero quasi triplicare, passando da 1340 a 3842 se le emissioni di gas serra rimangono stabili, o a 4894 se non lo fanno. “Oltre a pensare all’impatto delle temperature estreme negli Stati Uniti, questo tipo di previsione preannuncia anche l’impatto che il caldo estremo potrebbe avere in tutto il mondo, specialmente in regioni con climi più caldi e – conclude – colpite in modo sproporzionato da disparità di salute”.
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