I ricercatori hanno studiato i dati derivanti da diverse indagini sulla salute dei sopravvissuti al violento tsunami del 2004 sulla costa indonesiana e analizzato i livelli di cortisolo, un ormone il cui rilascio è influenzato dagli eventi stressanti
Lo stress che si vive quando si è vittima di un disastro ambientale lascia sull’organismo tracce che possono perdurare per anni, producendo effetti nocivi sulla salute. È quanto emerge da una ricerca coordinata dalla Duke University di Durham, in Usa, e pubblicata sulla rivista dell’Accademia americana delle scienze (Pnas). La ricerca si è concentrata sullo stato di salute delle persone che vivevano lungo le aree della costa indonesiana maggiormente colpite dal violento tsunami del 2004.
I ricercatori hanno studiato i dati derivanti da diverse indagini sulla salute dei sopravvissuti e analizzato i livelli di cortisolo, un ormone il cui rilascio è influenzato dagli eventi stressanti. In condizioni normali, un intensificarsi dello stress causa un aumento dei livelli di cortisolo, ma quando la stimolazione diventa prolungata il meccanismo che controlla il rilascio dell’ormone va in tilt. Dallo studio è emerso che 14 anni dopo l’evento, le donne che vivevano nelle aree maggiormente colpite dal disastro naturale avevano livelli di ormone di circa il 30% più basso rispetto a quelli riscontrati in persone che all’epoca risiedevano in aree risparmiate dallo tsunami.
«Questi effetti erano maggiori per le donne che avevano riportato livelli più alti di sintomi di stress post-traumatico nei due anni dopo lo tsunami – spiega una delle autrici dello studio, Elizabeth Frankenberg -. Inoltre – aggiunge – le persone con più bassi livelli di cortisolo si trovavano in condizioni di salute fisica e psico-sociale peggiori, a riprova della lunga portata dello stress derivante dallo tsunami e delle sue conseguenze», conclude Frankenberg che mette in guardia dalle conseguenze sulla salute dell’intensificarsi di eventi estremi dovuti ai cambiamenti climatici.
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