Le donne esposte a diverse sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) hanno un rischio maggiore di sviluppare vari tipi di cancro, tra i quali quello alle ovaie, all’utero, alla pelle e al seno. A lanciare l’allarme è un nuovo studio finanziato dal governo degli Stati Uniti, pubblicato sul Journal of Exposure Science and Environmental Epidemiology
Le donne esposte a diverse sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) hanno un rischio maggiore di sviluppare vari tipi di cancro, tra i quali quello alle ovaie, all’utero, alla pelle e al seno. A lanciare l’allarme è un nuovo studio finanziato dal governo degli Stati Uniti. Utilizzando i dati raccolti dai Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC), i ricercatori hanno trovato le prove che le donne con diagnosi di alcuni tumori «guidati dagli ormoni» erano esposte a determinati PFAS, che vengono utilizzati in migliaia di prodotti casalinghi e industriali. Inoltre, gli scienziati hanno trovato collegamenti simili tra donne con diagnosi di cancro ed elevate esposizioni ai fenoli, che sono comunemente usati negli imballaggi alimentari, nei coloranti e nei prodotti per la cura personale.
I PFAS sono stati soprannominati «sostanze chimiche permenenti» a causa della loro longevità nell’ambiente. Lo studio, pubblicato sul Journal of Exposure Science and Environmental Epidemiology, non ha trovato associazioni simili tra le sostanze chimiche e le diagnosi di cancro negli uomini. I risultati mostrano che i PFAS, in particolare, possono alterare le funzioni ormonali specifiche delle donne, un potenziale meccanismo che aumenta le probabilità di insorgenza di tumori legati agli ormoni. I tumori ormonalmente attivi sono comuni e difficili da curare, il che rende fondamentale un’indagine più approfondita sulle potenziali cause ambientali, secondo i ricercatori. «Le persone dovrebbero preoccuparsi di questo perché sappiamo che esiste un’ampia esposizione umana a queste sostanze chimiche e abbiamo dati documentati al riguardo», afferma Max Aung, professore di salute ambientale presso la USC Kreck School of Medicine e autore senior dello studio. «Queste sostanze chimiche possono aumentare il rischio di vari esiti sulla salute e possono alterare i percorsi biologici… E’ importante saperlo in modo da poter prevenire meglio le esposizioni e mitigare i rischi», aggiunge.
È quasi impossibile evitare l’esposizione ai PFAS perché sono molto diffusi nell’ambiente. I residui di queste sostanze possono persistere nell’acqua, nel suolo, nell’aria e nel cibo. Secondo i CDC, circa il 97% degli americani ha PFAS nel sangue. L’US Geological Survey (USGS), un’unità del Dipartimento degli Interni degli Stati Uniti, afferma che il 45% dell’acqua potabile negli Stati Uniti è contaminata da PFAS. In particolare, il gruppo di ricerca ha riscontrato differenze nelle donne di diversi gruppi razziali: i collegamenti tra PFAS e tumori ovarici e uterini sono stati osservati principalmente nelle donne bianche, mentre le associazioni tra sostanze chimiche note come fenoli e cancro al seno sono state osservate soprattutto nelle donne non bianche. I ricercatori hanno affermato che non è chiaro esattamente il motivo per cui esistono tali differenze, ma potrebbero essere dovute, tra gli altri fattori, alle abitudini alimentari e alla vicinanza a fonti di acqua potabile contaminate.
Centinaia di Comuni italiani non rispettano la normativa europea. Aderisci all’Azione Legale Collettiva che tutela il tuo Diritto alla Salute e ottieni fino a 36.000 euro l’anno.
Il nuovo studio si basa sull’analisi dei dati raccolti attraverso un programma di biomonitoraggio dei CDC dal 2005 al 2018 che ha coinvolto più di 10.000 persone. I ricercatori hanno esaminato le precedenti diagnosi di cancro e i livelli di PFAS e fenoli nel sangue e nelle urine raccolti dai partecipanti allo studio. Ebbene, i dati hanno mostrato che le donne con una maggiore esposizione a un composto PFAS a catena lunga chiamato PFDE avevano il doppio delle probabilità di avere una precedente diagnosi di melanoma, mentre le donne con una maggiore esposizione ad altri due composti PFAS a catena lunga, PFNA e PFUA, avevano quasi il doppio delle probabilità di una precedente diagnosi di melanoma. I ricercatori hanno affermato di aver trovato anche un collegamento tra PFNA e cancro uterino.
Ma attenzione. Il lavoro non dimostra che l’esposizione a PFAS e fenoli abbia portato a queste diagnosi di cancro, ma è un forte segnale che le sostanze chimiche svolgono un ruolo importante e dovrebbero essere studiate ulteriormente. Lo studio fa parte di una ricerca in corso finanziata dal National Institutes of Environmental Health per «comprendere meglio» come le sostanze chimiche PFAS influenzano la salute umana. Esistono migliaia di tipi diversi di PFAS e la ricerca sui loro effetti sulla salute è ancora in evoluzione, sebbene alcuni tipi di PFAS siano già stati collegati attraverso precedenti ricerche scientifiche a molteplici problemi di salute tra cui il cancro, un calo della fertilità e malattie renali.
Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato