La legge sul suicidio medicalmente assistito, approvata in prima lettura alla Camera, scontenta il presidente della Consulta di Bioetica Maurizio Mori, che in passato aveva anche presentato un progetto di legge sull’eutanasia: «La Consulta poneva come condizione essenziale per accedere il dolore insopportabile, non necessariamente la malattia a prognosi infausta. Questa legge, invece, chiede una malattia a prognosi infausta»
di Francesco Torre