Giocare a calcio ad alti livelli aumenta di una volta e mezza il rischio di sviluppare la demenza. Ma questo non vale per i portieri. A dimostrarlo è stato uno studio condotto in Svezia dal Karolinska Institute, pubblicato sulla rivista The Lancet Public Health
Giornata mondiale del sonno: tra la moltitudine di cose che la pandemia ci ha portato via, c’è anche il buon riposo. È la «coronosomnia» come conferma a Sanità Informazione Arianna Di Stadio, docente all’Università di Catania e ricercatrice onoraria presso il Laboratorio di Neuroinfiammazione UCL Queen Square Neurology di Londra
Un programma globale di immunizzazione delle donne incinte contro lo Streptococco B potrebbe portare a un risparmio considerevole in termini di costi sanitari, perdita di vite e di disabilità. Questa è la conclusione a cui è giunto un gruppo di ricercatori della London School of Hygiene & Tropical Medicine in uno studio pubblicato sulla rivista Plos Medicine
Ora che la pandemia sembra essere sotto controllo, iniziano a diventare più evidenti gli strascichi di questa emergenza. Il disturbo da attacchi di panico si sta rivelando una delle conseguenze più frequenti in epoca post-Covid. Ne parla a Sanità Informazione Eleonora Iacobelli, presidente dell’Associazione Europea per il Disturbo a Attacchi di Panico e del Centro Bioequilibrium.
Continuare a vaccinarsi contro Covid-19 rimane la strategia più efficace per proteggersi dal rischio di sviluppare una forma grave della malattia. Lo spiega a Sanità Informazione il virologo Fabrizio Pregliasco
Dagli Usa è partita una grossa mobilitazione sui social. Le vittime del Long Covid, provenienti da tutto il mondo, si sono unite e hanno lanciato il Long Covid Awareness Day, una Giornata internazionale della consapevolezza sul Long Covid, che si celebra il prossimo 15 marzo. Il simbolo è un nastro tricolore grigio, nero e verde
Uno studio italiano ha identificato le basi molecolari dell’aggressività e degli effetti del virus Sars-CoV-2. Il virus provocherebbe danni al Dna della cellula e le impedirebbe di ripararli, provocando così senescenza cellulare ed infiammazione cronica. Lo studio, pubblicato sulla rivista Nature Cell Biology, pone le premesse conoscitive per sviluppare in prospettiva nuovi trattamenti farmacologici che limitino gli effetti di Sars-CoV-2
Un comune ed economico farmaco per il diabete potrebbe porre fine, o quasi, all’emergenza Long Covid, la sindrome post-infezione che colpisce milioni di persone nel mondo. Uno studio clinico dell’Università del Minnesota ha scoperto che la metformina, assunta da circa 20 milioni di diabetici di tipo 2 negli Stati Uniti, ha ridotto del 42% il rischio che una persona sviluppi il Long Covid
Con la concomitante diffusione del virus Sars-CoV-2 continua a farsi sentire l’effetto del mix influenza e Covid, che esaspera i sintomi e allunga i tempi di guarigione. Per questo si ritiene ancora importante poter distinguere l’influenza dal Covid e da qui la decisione della Food and Drug Administration (Fda), l’agenzia americana che regolamenta i farmaci, di concedere l’autorizzazione all’uso di emergenza a un test diagnostico domiciliare che identifica Sars-CoV-2 dai ceppi influenzali A e B
Promosso dalla scienza come «svolta» contro l’obesità, ma acquistato e osannato da numerosi vip sui social come strategia per dimagrire, ora il farmaco semaglutide rischia di diventare introvabile per chi ne ha davvero bisogno, cioè i diabetici e gli obesi gravi. Per questo l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha inserito Ozempic, il nome commerciale della formulazione della semaglutide contro l’obesità, è stato inserito nella lista dei farmaci carenti
Brutte notizie per chi ha deciso di affidarsi alla dieta chetogenica, un regime alimentare oggi diventato popolarissimo tra le persone che vogliono perdere peso. Uno studio dell’Università della British Columbia, a Vancouver, indica che questo regime alimentare può aumentare il rischio di sviluppare malattie cardiache e altre condizioni cardiovascolari potenzialmente letali. A spiegarci come, Pasquale Perrone Filardi, presidente della Società italiana di cardiologia
Spunta una nuova «sorella» di Omicron, che è stata già rintracciata in alcuni casi in Italia. Si tratta della variante XBF, soprannominata comunemente con il nome di Bythos come il mostro degli abissi marini con busto umano, zampe anteriori di cavallo e coda di pesce. L’Organizzazione mondiale della sanità l’ha inserita nella lista delle varianti di Sars-CoV-2 da tenere sotto osservazione
Le persone che continuano a riportare sintomi mesi dopo aver contratto Covid-19 hanno una probabilità fino a 2,5 volte maggiore di sviluppare disturbi cardiovascolari. Lo dimostra la più ampia revisione sull’argomento, condotta su oltre 5.8 milioni di persone in tutto il mondo, presentata durante il congresso annuale dell’American College of Cardiology a New Orleans. Il parere degli esperti della Società italiana di cardiologia
Dolori addominali, diarrea e vomito. È l’insidiosa triade di sintomi che colpisce quasi 1 bambino su 3 che si ammala di Covid-19 e che, in alcuni casi, può richiedere addirittura il ricovero in ospedale. A fare luce sulla sintomatologia gastrointestinale del Covid-19 nei bambini è Antonella Diamanti, responsabile dell’UOS Riabilitazione Nutrizionale dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma
Grazie alle risorse messe a disposizione dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), la Toscana avrà a disposizione circa 5 milioni e 623 mila euro per l’acquisto di strumentazioni e macchinari al servizio del sistema di prevenzione della salute dai rischi ambientali e climatici. L’obiettivo è quindi quello di prevenire, controllare e curare le […]
Gli esperti dell’EIT Health Italia e della rete InnoStars hanno recentemente pubblicato un Position Paper dal titolo «Terapie digitali: il panorama italiano e il contributo di EIT Health Italia per un contesto armonizzato». Il documento fotografa il panorama italiano delle terapie digitali e indica la strada da seguire per favorirne l’uso
Anche se siamo ancora in inverno, è possibile che qualcuno abbia già iniziato a manifestare i primi sintomi dell’allergia ai pollini. A spiegarci il perché e cosa possiamo fare è Gianenrico Senna, pastpresident della Società italiana di Allergologia, Asma e Immunologia Clinica (SIAAIC) e professore di Malattie Respiratorie all’Università di Verona
In occasione Giornata Mondiale dell’Udito che ricorre il 3 marzo, Arianna di Stadio, docente all’Università di Catania e ricercatrice onoraria presso il Laboratorio di Neuroinfiammazione del UCL Queen Square Neurology di Londra, spiega cos’è l’acufene e quali le possibili cause
Negli Stati Uniti sono aumentati i casi di infezione da un ceppo batterico gastrico resistente ai farmaci. Si tratta della shigellosi, un’infezione causata dal batterio Shigella, che provoca febbre, diarrea e mal di stomaco. A lanciare l’allarme sono stati i Centri per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie (CDC). Per Federico Gobbi, direttore del dipartimento di Malattie Infettive e Tropicali dell’IRCCS Sacro Cuore di Negrar (Verona), potrebbero esserci rischi anche per l’Italia
Capita molto spesso che, tra gli adulti ricoverati in ospedale per Covid-19, qualcuno manifesti sintomi persistenti o limitazioni fisiche anche dopo le dimissioni. Uno studio americano rivela quali sono nello specifico i sintomi più duraturi e per quanto tempo possono continuare a manifestarsi
La Rete Oncologica Pazienti Italia (ROPI) ha presentato oggi al Ministero della Salute la nuova edizione di Dove mi Curo?, una fotografia aggiornata delle strutture sanitarie italiane dove vengono eseguiti interventi chirurgici di 17 diversi tipi di tumore
Con questo meteo instabile i virus responsabili dell’influenza intestinale stanno colpendo di più e, in certi casi, più duramente. Il virologo Fabrizio Pregliasco spiega qual è il ruolo degli sbalzi di temperatura e perché non bisogna abusare degli antidiarroici
Rino Rappuoli, direttore scientifico del Biotecnopolo di Siena e coordinatore del Mad – Lab (Monoclonal Antibody Discovery) di Fondazione Toscana Life Sciences, punta i riflettori sull’aumento preoccupante dei battri resistenti agli antibiotici
Non esiste una regola su quanto tempo può passare tra un’infezione all’altra. Tuttavia, uno studio americano ha concluso che, dopo un’infezione Covid-19, il sistema immunitario di una persona può offrire una buona protezione contro la malattia sintomatica la volta successiva per almeno 10 mesi
Il virus Marburg fa paura. Per questo, poco dopo la conferma di un focolaio nella Guinea Equatoriale, le autorità sanitarie di tutto il mondo hanno iniziato una vera e propria corsa al vaccino. Più precisamente, secondo quanto riportato dalla rivista Nature, i funzionari sanitari di tutto il mondo si stanno affrettando a verificare se i vaccini sperimentali possono proteggere dalla malattia mortale causata del virus «cugino» dell’Ebola
Un ragazzo cinese di soli 19 anni d’età è il più giovane paziente al mondo ad aver ricevuto una diagnosi di Alzheimer.. «In realtà i casi di demenza di Alzheimer a esordio ‘giovanile’ non sono una rarità e una novità, ma 19 anni costituisce realmente un record», commenta Paolo Maria Rossini, responsabile del Dipartimento di Neuroscienze e Neuroriabilitazione dell’IRCCS San Raffaele
Uno studio dell’Istituto Pasteur suggerisce che durante la pandemia è aumentata la percentuale di casi di batteri che causano la polmonite resistenti agli antibiotici
Anche se il picco dell’influenza sembra ormai passato, la sua lunga «coda» continua ancora a mietere «vittime». Come il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ancora mezzo milione gli italiani a letto
Dopo più di tre anni di pandemia i casi di reinfezione si sono moltiplicati in tutto il mondo e anche in Italia. Secondo le attuali evidenze scientifiche le reinfezioni potrebbero essere tutt’altro che innocue, soprattutto per le persone più fragili
Andrea Rossanese, medico esperto in Medicina del Viaggiatore del Dipartimento di Malattie Infettive e Tropicali e Microbiologia dell’IRCCS Sacro Cuore di Negrar (Verona), spiega a Sanità Informazione perché è importante seguire e monitorare l’evoluzione del focolaio del «cugino» di Ebola