Il controllo ufficiale degli alimenti e delle bevande ha la finalità di verificare e garantire la conformità dei prodotti alle disposizioni dirette a prevenire i rischi per la salute pubblica, a proteggere gli interessi dei consumatori e assicurare la lealtà delle transizioni commerciali. Un controllo importante per la salute pubblica che avviene in qualsiasi fase […]
Il controllo ufficiale degli alimenti e delle bevande ha la finalità di verificare e garantire la conformità dei prodotti alle disposizioni dirette a prevenire i rischi per la salute pubblica, a proteggere gli interessi dei consumatori e assicurare la lealtà delle transizioni commerciali. Un controllo importante per la salute pubblica che avviene in qualsiasi fase della produzione, della trasformazione, della distribuzione, del magazzinaggio, del trasporto, del commercio e della somministrazione.
Nel corso del 2017 sono stati prelevati 47.804 campioni ufficiali di alimenti, bevande e materiali a contatto con alimenti; su ciascun campione sono state effettuate in media 2,48 determinazioni analitiche per un totale complessivo di 118.550 analisi: sono risultate irregolari circa lo 0,88%; le non conformità si concentrano prevalentemente nelle “carni e prodotti a base di carne” e nei “prodotti lattiero caseari” e sono principalmente di tipo microbiologico.
Sul totale delle irregolarità microbiologiche la percentuale più alta si è registrata per il genere Escherichia coli (51,40%), incluso il gruppo degli Escherichia coli STEC, seguito dal genere Salmonella (38,2%) e da Listeria monocytogenes (20,41%).
I Servizi Igiene degli Alimenti e Nutrizione e i Servizi Veterinari dei Dipartimenti di Prevenzione delle A.S.L hanno complessivamente controllato 176.217 stabilimenti, dei quali 39.598 (pari al 22,59%) hanno mostrato infrazioni durante le ispezioni; complessivamente sono state effettuate 490.904 ispezioni.
Questi i dati principali contenuti nella relazione Vigilanza e controllo degli alimenti e delle bevande in Italia – anno 2017, trasmessa al Parlamento il 21 dicembre 2018.
Il controllo riguarda sia i prodotti alimentari, indipendentemente dall’origine e provenienza, destinati ad essere commercializzati sul territorio nazionale, che quelli destinati ad essere spediti in un altro Stato dell’Unione europea oppure esportati in uno Stato terzo.