Covid-19, che fare se...? 21 Aprile 2020 14:27

Covid-19, coppia cinesi dimessa: «Guariti grazie agli italiani»

«Grazie Italia, ci avete salvato!», scrivono i coniugi cinesi originari di Wuhan che erano stati ricoverati all’Istituto Spallanzani di Roma il 29 gennaio. Sono completamente guariti e lasciano il San Filippo Neri di Roma dove erano stati ricoverati il 19 marzo per la riabilitazione. La coppia aveva lasciato lo Spallanzani con un’ambulanza in biocontenimento, precauzione […]

«Grazie Italia, ci avete salvato!», scrivono i coniugi cinesi originari di Wuhan che erano stati ricoverati all’Istituto Spallanzani di Roma il 29 gennaio. Sono completamente guariti e lasciano il San Filippo Neri di Roma dove erano stati ricoverati il 19 marzo per la riabilitazione.

La coppia aveva lasciato lo Spallanzani con un’ambulanza in biocontenimento, precauzione non necessaria essendo già guariti, ma adottata per non impegnare un’ambulanza usata per le emergenze. I coniugi erano già clinicamente guariti da settimane ma la donna, in particolare, aveva bisogno di un ciclo di riabilitazione neuromotoria.

Lui ingegnere biochimico e lei umanista di 66 e 65 anni, furono soccorsi in un albergo al centro di Roma, dove si trovavano per un tour turistico assieme ad una comitiva di connazionali, che, dopo il loro ricovero, fu messa in quarantena allo Spallanzani.

Erano i primi casi di contagio da coronavirus registrati in Italia. I due hanno attraversato una fase critica, con il ricovero in terapia intensiva, ma poi fortunatamente per entrambi è iniziato il percorso di guarigione.

Tutti abbiamo vissuto con ansia la loro vicenda. Lui aveva cominciato con una polmonite interstiziale bilaterale, lei aveva all’inizio sintomi lievi, ma entrambi si sono aggravati in poco tempo. Un lungo ricovero, fatto di crisi respiratorie e una terapia a base di antivirali combinati e antinfiammatori. Dopo più di un mese i due cinesi si negativizzano al virus e vengono trasferiti all’ospedale San Filippo Neri per la riabilitazione a cui vengono sottoposti i pazienti costretti a letto per molto tempo.

Stavano molto male. Abbiamo temuto per la loro vita. Ormai sono guariti e stanno bene” – aveva detto a inizio marzo il direttore sanitario dello Spallanzani Francesco Vaia. Il marito, in particolare, si era ristabilito prima della moglie ed ha aiutato e sostenuto la coniuge nel percorso di riabilitazione.

Ieri, dopo quasi tre mesi, sono arrivate le dimissioni e la coppia tornerà finalmente a casa.

GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Salute

Gioco patologico, in uno studio la strategia di “autoesclusione fisica”

Il Dipartimento di Scienze cliniche e Medicina traslazionale dell'Università Tor Vergata ha presentato una misura preventiva mirata a proteggere i giocatori a rischio di sviluppare problemi leg...
Salute

Cervello, le emozioni lo ‘accendono’ come il tatto o il movimento. Lo studio

Dagli scienziati dell'università Bicocca di Milano la prima dimostrazione della 'natura corporea' dei sentimenti, i ricercatori: "Le emozioni attivano regioni corticali che tipicamente rispondo...
Advocacy e Associazioni

Porpora trombotica trombocitopenica. ANPTT Onlus celebra la III Giornata nazionale

Evento “WeHealth” promosso in partnership con Sanofi e in collaborazione con Sics Editore per alzare l’attenzione sulla porpora trombotica trombocitopenica (TTP) e i bisogni ancora i...