È una domanda che chiunque abbia il vizio o l’abitudine a consumare sigarette si sarà fatto almeno una volta durante questo anno di pandemia. La risposta dell’Organizzazione Mondiale della Sanità
Considerato che il Covid-19 attacca principalmente l’apparato respiratorio, i soggetti fumatori sono più a rischio di avere complicazioni gravi in caso di contagio rispetto a chi non fuma? È una domanda che chiunque abbia il vizio o l’abitudine di consumare sigarette si sarà fatto almeno una volta durante quest’anno di pandemia. E l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha risposto.
Come riportato dal portale del Ministero della Salute volto a confutare le principali fake news sul tema, secondo l’OMS è probabile che i fumatori siano più vulnerabili al virus SARS-CoV-2. Questo perché è lo stesso atto del fumare (ovvero portare le dita ed eventualmente sigarette contaminate alle labbra) a comportare un fattore di rischio.
Va aggiunto inoltre che è possibile che i fumatori abbiano già contratto una malattia polmonare sottostante o una ridotta capacità polmonare. Questi fattori aumenterebbero di molto il rischio di sviluppare malattie gravi come la polmonite.
Recenti studi hanno inoltre evidenziato che i fumatori hanno un rischio tre volte maggiore rispetto a chi non fuma di sviluppare una polmonite grave da nuovo coronavirus. Il fumo facilita le infezioni respiratorie in quanto veicola nell’apparato respiratorio più di 7mila sostanze tossiche.
Il consiglio, dunque, è quello di smettere di fumare. Non solo per evitare complicanze nell’eventualità di contagio da Covid, ma anche e soprattutto per gli ovvi benefici a lungo termine.
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