La quarta dose di vaccino anti-Covid è importante per rafforzare l’immunità in vista della stagione invernale. Tuttavia, viene solo raccomandata e non c’è alcun obbligo per nessuno, neanche per gli operatori sanitari
La seconda dose di richiamo del vaccino anti-Covid, cioè la quarta, non è obbligatoria per nessuno. Ma il ministero della Salute la raccomanda fortemente ad alcune categorie di persone. Nella circolare diffusa lo scorso luglio, dopo la quale se ne è aggiunta una nuova a settembre, il ministero ha fornito le indicazioni per la somministrazione della quarta. Non si parla di obbligatorietà, neanche per il personale sanitario. Ma si raccomanda agli over 60 e alle persone dai 12 anni d’età in su con elevata fragilità, motivata da patologie concomitanti o preesistenti; per gli operatori sanitari, gli ospiti e operatori delle strutture residenziali per anziani e le donne in gravidanza.
In previsione dell’inverno e dell’arrivo di altri virus respiratori, gli esperti consigliano la quarta dose anche al resto della popolazione over 12. Per poterla ricevere devono essere passati 120 giorni (quattro mesi) dalla precedente dose booster o dall’infezione da Covid-19 (data del primo tampone positivo). Il motivo per cui viene consigliata è con l’inverno passeremo meno tempo all’aperto e questo favorirà una maggior circolazione del virus. Pertanto vaccinarsi consente di rafforzare la propria risposta immunitaria e limitare il rischio di ammalarsi in forma grave.
Oggi abbiamo a disposizione due formulazioni bivalenti di vaccini a mRNA. Presentano lo stesso meccanismo d’azione a mRNA dei vaccini già utilizzati, ma aggiornati contro le varianti del virus ultimamente più diffuse. I vaccini bivalenti contengono infatti sia il ceppo originario del virus Sars-CoV-2, ovvero quello isolato a Wuhan alla fine del 2019, sia le ultime varianti Omicron. Nello specifico Original/Omicron BA.1 di Spikevax/Moderna e Comirnaty/Pfizer-BionTech sono adattati alla variante Omicron BA.1, mentre Original/BA.4-5 di Comirnaty/Pfizer-BionTech è adattato alle varianti Omicron BA.4 e BA.5. I vaccini bivalenti dunque allargano la possibilità di proteggerci anche dalle varianti ancora in circolazione.
La circolare ministeriale ribadisce quanto precisato dalla Commissione Tecnico Scientifica di AIFA: entrambi i vaccini bivalenti possono ampliare la protezione contro diverse varianti del virus e possono contribuire a proteggerci contro Covid-19. Non vi sono infatti evidenze tali da giustificare un uso preferenziale di uno dei diversi vaccini bivalenti disponibili. I due vaccini bivalenti sono raccomandati in via prioritaria come quarta dose a tutte le persone a cui è stata raccomandato il secondo richiamo, quindi anziani e fragili. Questi vaccini potranno anche essere resi disponibili come seconda dose di richiamo, su richiesta della persona interessata, per la vaccinazione in coloro che hanno almeno 12 anni di età e abbiano già ricevuto la prima dose di richiamo da almeno 120 giorni.
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