I pazienti con Long Covid hanno maggiori probabilità di soffrire di disturbi del sonno. Un gruppo di ricercatori della Cleveland Clinic ha scoperto che il 41% dei pazienti con la sindrome post-infezione da coronavirus presentava problemi del sonno da moderati a gravi
I pazienti con Long Covid hanno maggiori probabilità di soffrire di disturbi del sonno. Un gruppo di ricercatori della Cleveland Clinic ha scoperto che il 41% dei pazienti con la sindrome post-infezione da coronavirus presentava problemi del sonno da moderati a gravi. «Le difficoltà del sonno e l’affaticamento sono ampiamente segnalate dalle persone con Long Covid, ma si sa poco sulla gravità e sui fattori associati a questi sintomi», spiega Cynthia Pena Orbea, docente di medicina presso il Centro per i disturbi del sonno della Cleveland Clinic.
Lo studio, pubblicato sulla rivista Journal of General Internal Medicine, è basato sui dati riguardanti 962 pazienti adulti con Long Covid tra febbraio 2021 e aprile 2022, e che si erano ripresi dall’infezione acuta. Più di due terzi dei pazienti (67,2%) ha riportato affaticamento da moderato a grave, mentre il 21,8% ha riportato affaticamento grave. Più della metà dei pazienti (58%) ha riportato disturbi del sonno da normali a lievi, mentre il 41,3% ha indicato disturbi del sonno da moderati a gravi. «I nostri risultati non solo sottolineano l’importanza dell’identificazione dei disturbi del sonno nel Long Covid, considerando il suo impatto sulla qualità della vita dei pazienti, sul ‘funzionamento’ diurno e sullo stato di salute medica, ma attirano anche l’attenzione sulle persistenti disuguaglianze osservate durante la pandemia di Covid-19».
«C’è un bisogno insoddisfatto di comprendere i meccanismi o i percorsi neurobiologici dietro l’associazione dei disturbi del sonno con il Long Covid – dice Reena Mehra, direttrice del centro di ricerca sui disturbi del sonno presso la Cleveland Clinic e autrice senior di questa indagine – e, secondo i nostri risultati, indagare sulle ragioni della maggiore vulnerabilità dei disturbi del sonno correlati alla PASC (sintomi della sindrome post-infezione di tipo cardiovascolare) nella popolazione nera in modo da poter sviluppare interventi specifici per la razza per superare le disparità».
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